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    300 lios volcanic grapes

    Nel cuore della Valle de La Orotava si incontra Bodega 300 lios volcanic grapes, cantina presente sul territorio dal 1994 e rinnovata nel 2020, attualmente condotta dl Manuel Jesús Luis e Valerio Garcìa e appartenente alla denominazione di origine Valle de la Orotava.

    Dal 1994 la cantina elaborava vini venduti sul grande mercato, in seguito chiuse nel 2010 e parte dei vigneti furono estirpati per dar spazio alla produzione di patate. 

    Essendo il terreno situato su una colata lavica, fu difficoltoso estirpare parte di una parcella, che, in seguito, fu protagonista della rinascita della cantina nel maggio del 2020.

    Il maggio del 2020 rappresenta quindi l’inizio di una serie di cambiamenti: durante la quarantena, un’amica cercò di convincerlo a riaprire la cantina familiare e sfruttare la vigna, cosicché contattarono l’enologo Valerio che decise di aggiungere alla nuova apertura il suo progetto enologico.

    Come precedentemente detto, parte dell’estensione del vigneto è situato su una colata lavica, questo fa sì che la composizione del terreno subisca un brusco cambio nel giro di pochi metri, ovvero da un terreno argilloso in cui si cammina su “terra” si passa alla nuda roccia, in cui si deve cercare un buco di terra per poter piantare. 

    Questo “deficit” di terreno è sapientemente sfruttato dal sistema del cordon trenzado tipico della Valle de la Orotava. 

    Il sistema nasce così al fine di sfruttare la vigoria della Malvasia, inoltre permette di sfruttare questi terreni, in cui l’agricoltura in generale sarebbe impraticabile, ponendo una pianta in un buco di terra, lasciandola proseguire per tutta la parte rocciosa fino ad arrivare alla seguente terra. 

    Questa particolare disposizione di terroir è stata così divisa in parcelle, in cui sono state ripiantate le varietà più predisposte quali Listàn Blanco, Vijariego e Albillo. 


    Il lavoro del terreno è esente dall’utilizzo di diserbanti e pesticidi, ciò sta permettendo il miglioramento della qualità organica del terreno, che si ripercuote in un abbassamento del ph e un innalzamento dell’acidità dei vini, caratteristiche che portano gli stessi ad essere affinati e conservati più a lungo.

    Della totalità dell’uva solo il 20% arriva in cantina, ovvero l’uva che piace di più ai proprietari del progetto, il resto, essendo Manuel per primo un agricoltore professionale, finisce sul mercato. 

    Da queste pregiate uve nasce la linea 300 lios con le etichette Vidueño e Listàn Blanco; mentre l’Albillo della linea e le due referenze di Valerio (Informal e Incierto) provengono da una parcella di La Orotava appartenente a quest’ultimo.

    Questa particolare decisione ha portato la cantina a passare da una produzione di 100.000 litri a una di 3.000, ma da un vino convenzionale ora si ritrova un vino particolare che riflette il terroir e soprattutto che si fa ricordare. 

    Il nome “300 lios” è composto da 300, numero di bottiglie ottenute da una barrique di 225 litri, e “lios” (problemi) vari problemi in cui il progetto è incorso durante la sua rinascita; da qui come dice Manuel “ogni bottiglia è un problema”.

    300 lios Vidueño: elaborato con Listàn Blanco, Vijariego Blanco e Albillo Criollo. 

    Aromi citrici, vaniglia e fiori secchi. 

    Affinamento in barrique francese generalmente otto mesi, ma varia in funzione a quanto richiesto dall’annata del vino.

    300 lios Listàn Blanco: elaborato con l’omonima varietà, è un vino con un’intensità aromatica medio-alta, con frutta bianca e fiori e avvolgente in bocca.

    300 lios Albillo: intensità aromatica media in cui è presente la mela verde, citrici e toni mielosi. 

    La freschezza del vino è equilibrata dalla setosità del riposo sur lies. 

    Anch’esso affinato in barrique.

    300 lios Rosado: un rosato color pelle di cipolla, in cui vengono rispecchiate le caratteristiche del Listàn Negro però con la freschezza del bianco. 

    In-formal: combinazione all’80% Vijariego e 20& Listàn, un vino vulcanico, minerale, con aromi florali e note tostate.

    In-cierto: Albillo, uva della stessa parcella ma con elaborazione del 300 lios Albillo, ma completamente differente. Questo Albillo ha una freschezza vibrante con fiori bianchi e toni citrici, che nonostante l’untuosità continua a persistere in bocca.

    Lucia Montalbano

     

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