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    In cucina con Tino Buazzelli e Gino Cervi

    Volete conoscere la ricetta “Salsicce di mezzanotte” di Nero Wolfe?

    In un’esilarante scena nell’ufficio di Nero Wolfe, dallo sceneggiato “Veleno in sartoria” (The red box), lo vediamo con Fritz parlare di un affare importantissimo: una variante della ricetta Salsicce di Chappaqua. 

    Questa nuova ricetta, che vuole nove qualità di erbe aromatiche, è una proposta del suo chef privato, per riconquistare l’ammirazione del suo principale sulla sua cucina. 

    Ma sfortunatamente la deliziosa chiacchierata è interrotta da Archie, preoccupatissimo perché potrebbero perdere la parcella che avrebbero guadagnato con l’inchiesta in corso.

    Noi amanti di Wolfe sappiamo che da sempre Archie è stato l’angelo custode del Nostro e che tiene molto alla salute del conto in banca del suo principale, a volte in rosso; il fatto è che il suo stipendio dipende da quel conto.

    È necessario dirvi che questi due chiacchieroni appassionati l’hanno ignorato? 

    Infatti Fritz, molto fiero del suo bel mestiere, si è sentito offeso nell’onore quando Wolfe gli ha detto, educatamente, che le sopracitate salsicce che hanno mangiato a pranzo erano “meno eccitanti” di quelle che avevano mangiato l’anno prima.

    Le tre passioni del Nostro sono la birra, le orchidee e la buona cucina; nello sceneggiato “Sfida al cioccolato” (Gambit) si fa evidente l’importanza del cibo per Wolfe, lui si mostra davvero commosso e preoccupato perché la figlia di un cliente non mangia da due giorni ! 


    Quindi incarica Fritz di nutrirla.

    E che possiamo dire dell’ironia di Wolfe? 

    È simile a quella di Alfred Hitchcock, il maestro della suspense, ad esempio quando dice con un coltello infilato nella schiena che è convinto che a tutti piace un omicidio, a patto di non essere la vittima. 

    Strabiliante! 

    Vi raccomando i suoi video doppiati in italiano su YouTube.

    Parlando del cibo ci sono diverse differenze tra Wolfe e il Commissario Maigret, il primo ha un atteggiamento quasi misantropo, i suoi clienti sono aristocratici e persone delle alte sfere, quindi è un buongustaio che non esce mai da casa sua, soltanto mangia in compagnia di Archie. 

    La sua bibita preferita è la birra. 

    Invece a Maigret piace mescolarsi con il popolo e fare conoscenza con i proprietari dei ristoranti rionali dove mangia, approfittandone per cercare qualche informazione utile per il suo mestiere. 

    I “clienti” del commissario, sono persone umili oppure di classe media. 

    Lui è d’origine contadina e tanto buongustaio quanto Wolfe, ma preferisce una cucina diversa. 

    Siccome passa molte ore facendo un lavoro molto esigente, poiché non è un poliziotto da scrivania, questo ghiottone mangia qualche cosetta fuori pasto; ad esempio un uovo sodo con il suo liquore preferito Calvados, ma gli piace anche la birra. 

    Nello sceneggiato “Un Natale di Maigret” lo vediamo in cucina mentre spizzica qualcosa che sta preparando la Sig.ra Maigret per il cenone; nello stesso film il nostro simpatico golosone “ruba” un po’ di salumi dalla cucina di una testimone, mentre era di spalle.

    Adesso la visione di Steneri, il commissario sotto copertura: per noi italiani il cibo è molto importante, è un momento per condividere sentimenti in famiglia oppure con amici, ovvio che sto parlando di un pasto a tavola senza l’onnipresente telefonino vicino. 

    Sono nato all’estero e ricordo da bambino i film in cui le famiglie italiane discutevano o parlavano sempre ad alta voce, io dicevo che non mi sarei mai sposato e invece ho divorziato più di una volta. 

    Quando ero adolescente, la domenica mattina, mio padre cucinava dei biscotti, mamma mia quanto erano duri! 

    Ne mangiavo soltanto alcuni a colazione, perché era il suo modo di dimostrarmi affetto, dal momento che parlava poco. 

    Osservate che ho detto padre e non papà… 

    Ma ho provato piacere quando ho scritto che se mi fosse stato concesso di scegliere un papà, questo sarebbe stato Maigret.

    Il cibo è un modo di trasmettere la cultura dei popoli; il programma TV argentino “Pizza a la Donato”, del bravo Chef pugliese Donato de Santis, è un vero capolavoro! 

    Gli ho scritto per dirgli che il suo programma trasmetteva l’amore per la cucina e anche la gioia di vivere. 

    Una tale mi ha detto che Donato rappresenta un personaggio. 

    Non è vero! 

    Donato è un uomo autentico che visse nell’affascinante mondo dello stilista Gianni Versace, fu il suo chef privato, ma non ha dimenticato le sue origini. 

    Infatti nel programma ha mangiato carne macinata cruda, ricordando come da bambino la sua mamma gli dava, al ritorno da scuola, questa carne con limone per merenda.

    In tv ho guardato anche un meraviglioso programma di cucina: “Mediterranean escapes” del famoso chef britannico e ristoratore Rick Stein, in cui trasmetteva la cultura dei borghi che visita, parla con i cuochi, racconta storie diverse e per esempio si siede su una roccia e comincia a leggere L’Iliade! 

    Credo che qualunque bravo cuoco sia capace di fare un programma di cucina, ma non tutti sono capaci di trasmettere cultura.

    Avevo già finito questa cronaca quando sento che squilla il telefono, era Wolfe che mi dice: “Come stai bello? Senti ho fatto una bella inchiesta che dimostra che il gelato è  italianissimo, vuoi riceverla?” 

    Gli ho risposto: Benissimo vecchio mio, grazie, la pubblicherò su Leggotenerife.

    Preparazione delle Salsicce Mezzanotte

    Tritate le cipolle e l’aglio e rosolatele nel grasso d’ oca. 

    Versate prima il brandy fino a coprire le cipolle, poi il brodo ed il vino rosso. 

    Aggiungete un pizzico di timo e rosmarino e spolverate con zenzero, noce moscata e con un’idea di chiodi di garofano. 

    Cuocete a fuoco lento per dieci minuti e aggiungete sufficiente pane grattugiato per ottenere una polpa. 

    Cuocete ancora per 5 minuti. 

    Aggiungete prima il bacon bollito e l’arrosto di lonza, poi l’arrosto d’oca e di fagiano. 

    Tutta la carne deve essere sminuzzata. 

    Condite col sale e con una generosa dose di pepe nero, aggiungete il pistacchio e lasciate cuocere a fuoco lento finché l’impasto di carne abbia la consistenza del ripieno di una salsiccia fresca. 

    Raffreddate completamente.

    Lavate e scottate gli intestini di maiale. 

    Riempiteli con l’ impasto di carne, strozzando di tanto in tanto con del filo per ottenere le salsicce. 

    Cuocetele sotto il grill del forno, dopo avere bucato qua e là la pelle.

    Equipaggio: Nero Wolfe (Tino Buazzelli); Archie Goodwin (Paolo Ferrari); Fritz (Pupo De Luca); Commissario Maigret (Gino Cervi); Sig.ra Maigret (Andreina Pagnani).

    Potete seguirmi su: https://www.instagram.com/commissario_steneri/

     

     

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