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    Malattie associate alla celiachia di cui forse non siete a conoscenza

    Esistono malattie correlate alla celiachia che possono manifestarsi prima, durante e dopo l’insorgenza della celiachia stessa.

    La celiachia è un disturbo sistemico su base immunitaria causato dall’ingestione di glutine e proteine correlate che colpisce individui geneticamente predisposti.

    La celiachia è un disturbo multisistemico a base immunologica, cioè è una malattia per la quale è necessario avere una predisposizione genetica per poterla sviluppare. 

    Secondo i dati del Ministero della Salute, ne soffre un adulto su 357 e un bambino su 71. 

    Si tratta quindi di una patologia molto comune la cui origine è attualmente sconosciuta e di cui si conosce solo “la punta dell’iceberg”.

    Lo ha ammesso in un’intervista a Infosalus la dottoressa Susana de la Riva, specialista dell’apparato digerente presso la Clínica Universidad de Navarra (Pamplona) e membro della Società Spagnola di Patologia Digestiva e dell’Associazione Spagnola di Neurogastroenterologia e Motilità Digestiva (ASENEM).

    Specifica che questa base genetica o predisposizione predispone le persone affette da celiachia a ingerire una proteina, il glutine (presente ad esempio nel grano, nell’avena, nell’orzo o nella segale) che scatena una reazione infiammatoria, con conseguente distruzione della mucosa intestinale e malassorbimento che può portare a malnutrizione o a un’ampia gamma di sintomi digestivi.

    “Si tratta di una malattia immunologica per la quale è necessaria una predisposizione genetica per svilupparla”, afferma l’esperto della Clínica Universidad de Navarra. 


    Tuttavia, questa specialista dell’apparato digerente sottolinea che non sempre è necessaria una storia familiare perché la malattia faccia il suo esordio in una persona, perché magari a nessuno è stata diagnosticata la celiachia in famiglia.

    Questa patologia è una malattia che lei chiama “il grande simulatore”, dato che, come descrive, “è silenziosa”, e in una percentuale non molto alta di pazienti questi presentano i sintomi tipici, e da lì, ci sono molti pazienti con sintomi molto lievi, che non fanno sospettare di avere un’allergia o un’intolleranza al glutine. 

    “Ci sono pazienti che ricevono la diagnosi per la prima volta e non l’hanno mai riscontrata in famiglia, anche se deve esserci una predisposizione genetica”, sottolinea l’esperta.

    La dottoressa ricorda infatti che ai parenti di primo grado si consiglia di sottoporsi a uno studio genetico per scoprire se hanno questa predisposizione alla malattia perché, anche se hanno il genotipo caratteristico della malattia, non tutti i portatori possono averla sviluppata: “Per questo è importante, quando ai parenti di primo grado viene diagnosticata la celiachia, indagare se hanno questa predisposizione genetica, se qualcuno di loro ha la malattia attiva”.

    Il medico spiega che ci sono diversi tipi di pazienti: quelli che sono predisposti e hanno la malattia; quelli che sono predisposti e hanno una malattia silente, cioè ce l’hanno ma provoca così pochi sintomi che non la consultano; e quelli che sono predisposti e non hanno sviluppato la malattia, e che potrebbero svilupparla nel corso della loro vita.

    Nello specifico, la Clínica Universidad de Navarra ricorda che non sempre i sintomi digestivi sono presenti, i più caratteristici sono: feci abbondanti o grasse, diarrea cronica, perdita di peso, dolori addominali ricorrenti, anemia inspiegabile, gas, dolori ossei e articolari, stanchezza, crampi muscolari, crescita stentata.

    A questo proposito, De la Riva riconosce che l’origine della celiachia non è chiara, anche se deve esserci una predisposizione genetica: “Perché il sistema immunitario inizi ad attaccare l’organismo stesso quando riconosce il glutine come proteina estranea non è noto; ma è chiaro che ci sono condizioni in cui ci sono evidenti alterazioni del sistema immunitario che, dopo di esse, possono scatenare questa e qualsiasi altra malattia autoimmune”

    Per esempio, il digestologo sottolinea che la gravidanza è una situazione che altera il sistema immunitario e può portare successivamente allo sviluppo di malattie autoimmuni, come la celiachia. 

    “Qualsiasi situazione che altera il sistema immunitario può predisporre, ma la causa dello sviluppo della celiachia è ancora sconosciuta”, afferma.

    D’altra parte, l’esperta della Clínica Universidad de Navarra sottolinea che esistono malattie associate alla celiachia che possono comparire prima, durante e dopo l’insorgenza della celiachia in una persona.

    In generale, afferma l’esperta, le malattie autoimmuni tendono ad essere associate tra loro e non è raro trovare disturbi autoimmuni della tiroide (tiroidite autoimmune), diabete mellito di tipo 1, dermatite erpetiforme che sembra essere correlata alla celiachia, sindrome di Sjörgen o colite microscopica. 

    “La celiachia è stata anche collegata alla sindrome di Down”, aggiunge.

    Per quanto riguarda l’aspetto ginecologico, De la Riva sottolinea che a volte ci sono pazienti con aborti spontanei o ridotta fertilità, entrambe conseguenze della celiachia. 

    “Dobbiamo essere vigili nel rilevare queste alterazioni e, infatti, nelle pazienti celiache viene quasi sempre indagata l’esistenza di altre malattie autoimmuni associate”, aggiunge.

    Si tratta di una relazione che può verificarsi, ma non necessariamente, continua la dottoressa, nel senso che “si può essere predisposti a questa alterazione immunologica ma non avere altre malattie autoimmuni associate”.

    Infine, la dottoressa De la Riva sottolinea che della celiachia si conosce solo la punta dell’iceberg e ricorda che il suo trattamento è cronico, cioè chi è affetto da celiachia non può mangiare glutine e questo deve essere mantenuto nel tempo, non si può guarire. 

    “A volte si crede che un paziente celiaco possa consumare un po’ di glutine, ma non è così. 

    L’unico trattamento disponibile è seguire una dieta priva di glutine su base cronica”, conclude la specialista del Servizio Digestivo della Clínica Universidad de Navarra.

    Marta Simile

     

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