More

    La spesa dei turisti nazionali per le vacanze nelle Isole Canarie è passata da essere la più alta alla più bassa in dieci anni

    Gli abitanti della terraferma sono passati dall’essere i maggiori spenditori nella destinazione a quelli che spendono di meno.

    La pandemia ha scatenato la febbre per i viaggi, il divertimento e le esperienze, dando priorità a questa parte della spesa rispetto ad altre voci incentrate sull’acquisto di beni materiali e di consumo. 

    Questo accade a livello internazionale e nazionale e in tutti i mercati. 

    Tuttavia, il potere d’acquisto, che deriva in gran parte da stipendi e salari, non è lo stesso per tutti i turisti, soprattutto nell’attuale situazione inflazionistica e con i prezzi ai massimi storici.

    In questo contesto, è il turista nazionale (spagnolo) a perdere maggiormente terreno. 

    In soli dieci anni, è passato dal primo posto in termini di spesa nelle isole durante le vacanze all’ultimo. 

    Secondo l’analisi del profilo turistico effettuata da Promotur, nel 2014 i turisti peninsulari hanno avuto una spesa media giornaliera per il loro soggiorno sulle isole – voli esclusi – di 45,21 euro, superando la media della destinazione (37,63 euro) e i turisti provenienti dai principali mercati di emissione: britannici (36,71 euro), tedeschi (27,96 euro) e nordici (39,89 euro).

    Dieci anni dopo, il quadro è molto diverso e gli spagnoli di terraferma sono i turisti con la spesa più bassa, con una spesa media giornaliera di 102,6 euro. 


    Solo gli italiani spendono meno, con 95 euro. 

    In cima alla classifica della spesa nell’arcipelago ci sono gli svizzeri (138,6 euro), gli irlandesi (136,4), i belgi (132), gli inglesi (128,6), gli olandesi (123) e i tedeschi (115), che perdono posizioni a causa della difficile situazione del loro Paese e del loro spirito conservatore quando si tratta di spendere in caso di difficoltà.

    Se includiamo il costo totale di un viaggio, i continentali (spagnoli) sono ancora in fondo alla classifica con una spesa di 848 euro. 

    Si tratta di quasi la metà dell’importo speso dai turisti provenienti da altri mercati di origine, come i Paesi nordici (1.704 euro), i tedeschi (1.584 euro) e gli inglesi (1.384 euro).

    I turisti spagnoli spendono più nei ristoranti (141 euro) che nei supermercati (77 euro), come il resto dei turisti, ma sono quelli che spendono meno per mangiare fuori. 

    In cima alla lista ci sono i nordici, con 280 euro, in ristoranti, gli svizzeri e i belgi con 225 euro, gli irlandesi con 247 euro e gli inglesi con 208 euro. 

    I tedeschi spendono 175 euro, secondo i rapporti Promotur.

    I cittadini, di fronte all’aumento dei prezzi e alla perdita del potere d’acquisto, hanno anche ridotto notevolmente la durata media dei loro viaggi. 

    Se nel 2014 trascorrevano quasi otto giorni sulle isole, oggi ne passano meno di sette, risultando i turisti che si fermano meno giorni. 

    In cima alla lista ci sono i turisti nordici, con 11,38 giorni, seguiti da tedeschi e belgi, con quasi 11 giorni. 

    Questi tre mercati hanno invece aumentato i giorni di vacanza nell’arcipelago nell’ultimo decennio di poco più di un giorno in media.

    I continentali spagnoli e gli italiani sono i turisti che prenotano meno pacchetti vacanza per le isole, rispettivamente il 17% e il 18,4% (quasi la metà rispetto a dieci anni fa). 

    Queste percentuali sono ben al di sotto della media delle isole, che è del 47,7% e molto al di sotto del 65% di tedeschi e polacchi, che scelgono di venire con l’intero viaggio contrattato da ieri e con un tour operator.

    In media oggi il 40% dei turisti che arrivano sulle isole sceglie hotel a quattro stelle. 

    Nel caso dei continentali spagnoli, essi rappresentano oggi il 35%, rispetto al 16% che opta per gli appartamenti e all’8% che sceglie le case vacanza. 

    Dieci anni fa, il 45% dei turisti nazionali sceglieva alberghi a quattro stelle.

    Michele Zanin

     

     

    Articoli correlati