La nave della Marina Militare “Comandante Borsini” ha fatto una sosta operativo-logistica nel porto di Las Palmas de Gran Canaria.Il pattugliatore d’altura, partito dall’Italia lo scorso 10 settembre, in rotta per il Golfo di Guinea, ha fatto uno scalo tecnico dal 17 al 19 settembre 2024 nel porto della città dell’arcipelago Canario. In questa occasione l’unità ha aperto le “sue porte” ai visitatori.
Questa è stata l’occasione per offrire agli italiani residenti a Gran Canaria l’opportunità di toccare con mano la professionalità dei nostri marinai e alle varie associazioni combattentistiche di ritrovarsi per evocare i migliori ricordi di una carriera in mare.
L’evento si è svolto in una atmosfera cordiale e rilassata, culminato con l’ammaina bandiera e un aperitivo a bordo.
la “Borsini”, è diretta verso il Golfo di Guinea per una missione cruciale: contrastare la pirateria e cooperare con le marine africane e portare aiuti umanitari.
In questo teatro operativo, svolgerà per i prossimi tre mesi attività di contrasto alla pirateria, cooperative security e addestramento con le marine africane rivierasche e supporto umanitario alle popolazioni locali.
La Nave Comandante Borsini, varata nel 2001, è la seconda unità della classe “Comandanti” della Marina Militare italiana, con porto base ad Augusta.
L’unità ha un profilo “dual use”, capace di svolgere operazioni sia militari che civili, come la protezione civile, l’antinquinamento, la tutela di siti archeologici marini e l’assistenza umanitaria.
Nel corso degli anni, la “Borsini” è stata impiegata in varie missioni, dal controllo del traffico mercantile a quello anti-pirateria, la ricerca e soccorso, e il controllo dei flussi migratori.
Chi era il Comandante Luigi Borsini.
Nato a Milano il 7 aprile 1906, iniziò la sua carriera militare nel 1922 all’Accademia Navale di Livorno. Promosso Guardiamarina nel 1926, prestò servizio su diverse unità navali.
Nel 1940, promosso Capitano di Corvetta, assunse il comando del cacciatorpediniere Nullo nel Mar Rosso. Durante un combattimento il 21 ottobre dello stesso anno, l’unità subì gravi danni e Borsini, dopo aver messo in salvo l’equipaggio, affondò con la nave al suo posto di comando.
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