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    Prime multe per chi guarda calcio pirata: ecco come la Liga lo rileva

    Gli utenti hanno ricevuto lettere in cui si chiedeva loro di pagare questa somma per danni.


    LaLiga ha iniziato ad applicare sanzioni agli utenti che vedono trasmissioni di calcio attraverso piattaforme illegali, uno dei problemi principali su cui l’organizzazione si è concentrata.

    Lo ha confermato Javier Tebas, presidente de LaLiga, in un’intervista a Forbes, in cui ha spiegato che molti dei trasgressori multati hanno scelto di pagare le sanzioni e di cessare l’uso dei servizi pirata.

    I singoli utenti hanno ricevuto queste lettere, in cui si chiedeva loro di pagare 450,16 euro di danni per evitare l’escalation del caso in un eventuale processo.

    LaLiga stima in circa 700 milioni di euro le perdite annuali causate dalla pirateria. 

    Le multe imposte fanno parte di uno sforzo per mitigare questo impatto.

    Tebas ha sottolineato che altri Paesi, come l’Italia, hanno attuato misure simili, con sanzioni fino a 5.000 euro per i consumatori di contenuti illegali.


    A seguito di una sentenza del tribunale di Barcellona, che ha consentito l’accesso ad alcuni dati dei trasgressori, gli operatori internet sono obbligati a fornire a LaLiga informazioni sugli utenti che si collegano a server pirata. 

    Questi dati comprendono l’indirizzo IP dell’utente, il nome e cognome, il documento d’identità e l’indirizzo postale.

    Ogni volta che un utente accede a una piattaforma illegale per guardare il calcio, la sua connessione viene registrata dall’operatore internet. 

    In questo modo è più facile tracciare il tempo che l’utente trascorre sul servizio pirata, in quanto l’indirizzo IP, un identificativo unico, permette alle autorità di identificare facilmente i responsabili.

    Alberto Moroni

     

     

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