In questa fragile terra di La Graciosa, dove l’asfalto non è ancora arrivato, si combatte anche la battaglia per la sopravvivenza dei valori naturali e dell’identità di fronte al sovraffollamento turistico.
In queste isole unite nell’Atlantico c’è un arcipelago nell’arcipelago.
E questa piccola e fragile terra sta combattendo la battaglia per la sopravvivenza dei suoi valori naturali e della sua identità di fronte al sovraffollamento turistico.
Chinijo è, senza dubbio, uno dei simboli della ricchezza ambientale delle Isole Canarie, un gioiello delicato che accumula diverse figure di protezione: è la riserva marina più grande d’Europa, fa parte di un parco naturale, è in una riserva della biosfera o ospita uccelli unici e in via di estinzione che la rendono un’area speciale per la sua conservazione.
A La Graciosa, l’unica isola abitata di questo arcipelago in miniatura, si trova un maestoso vulcano la cui parete meridionale erosa protegge una delle spiagge più affascinanti dell’isola.
È la Montaña Amarilla che protegge le acque turchesi di La Cocina.
In questo paesaggio il percorso di sentieri e costa è anche la meta.
E questo è evidente agli occhi e alla pelle a ogni passo.
Il maestoso massiccio del Famara, dall’altra parte del Río, il braccio di mare che separa La Graciosa da Lanzarote, ci accompagna in questi quattro chilometri.
Anche la tavolozza colorata di un altro vulcano di Graciosa, Las Agujas, ci accompagna in questo percorso.
Camminando tra salaos, ginestre e balancones si percepisce la forza della natura, un silenzio selvaggio se si affronta la brezza.
La costa, a volte rocciosa e a volte morbidamente sabbiosa, offre punti perfetti: si passa da El Salao o da La Lagunilla, così spesso calpestata nonostante ci siano confini chiari per aggirarla.
Ci sono charcos (stagni) dove le nuvole giocano spesso con il ritmo tranquillo che abita La Graciosa, una tranquillità ormai così spesso in fuga.
Quest’isola, che ospita circa 700 persone, accoglie più di 250.000 turisti all’anno, molti dei quali in gita giornaliera. Un consumo veloce che lascia il segno.
Momenti della giornata in cui i paradisi si trasformano in immagini che spiegano cosa intende chi grida che le Canarie hanno un limite.
In questo viaggio a piedi, prima di arrivare a Montaña Amarilla, si trova l’idilliaca spiaggia di La Francesa, vittima di sbarchi massicci di escursionisti che arrivano con i loro catamarani e le loro paelle.
Una caletta fragile e idilliaca, affollata di rumori e bagnanti con l’aspetto e l’atteggiamento di chi si trova lì come a Benidorm.
Montaña Amarilla si avvicina con le sue forme ocra ed erose.
Improvvisamente, dalla cima, appare la spiaggia di La Cocina e si vorrebbe che il tempo si fermasse.
La conclusione perfetta di questo percorso unico.
4,4 chilometri da Caleta de Sebo.
Per godere della Montaña Amarilla è necessario percorrere anche il sentiero jable che vi conduce.
La spiaggia di La Cocina si trova a 4,4 chilometri da Caleta de Sebo, centro abitato di La Graciosa collegato via mare a Órzola, nel nord di Lanzarote, da cui partono continuamente imbarcazioni.
Alcuni noleggiano un taxi di Graciosa (un cuatro cuatro) che vi lascerà prima di raggiungere La Francesa, ma la passeggiata non ha prezzo.
Bina Bianchini