Le code al controllo passaporti stanno causando disagio sia tra i turisti che tra i lavoratori dell’aeroporto Reina Sofia.
La mancanza di personale di polizia ai controlli dei passaporti all’aeroporto di Tenerife Sud continua a generare lunghe attese che colpiscono in particolare i turisti britannici, i principali visitatori internazionali dell’isola.
Secondo il settore alberghiero e l’Unione Federale di Polizia (UFP), la situazione sta peggiorando con l’inizio della stagione invernale, quando aumentano i voli dal Regno Unito e da altre destinazioni extra-Schengen.
Ángel González, portavoce del sindacato UFP, ha spiegato che questo problema, lungi dall’essere nuovo, peggiora ogni anno con l’aumento del traffico aereo in questo aeroporto, uno dei più importanti del Paese in termini di volume di passeggeri.
“Dopo la Brexit, i cittadini britannici sono obbligati a sottoporsi a controlli aggiuntivi e a farsi timbrare il passaporto, il che richiede una procedura più approfondita che consuma tempo per ogni passeggero”, ha sottolineato González.
All’aeroporto di Tenerife Sud, il personale della Polizia Nazionale non è cresciuto in linea con l’aumento degli arrivi internazionali.
Questo, sommato all’aumento del numero di voli che tendono a coincidere in fasce orarie molto brevi, genera la saturazione dei posti di controllo.
Secondo González, “oggi (per esempio) cinque voli dal Regno Unito arrivano in un quarto d’ora, il che significa gestire quasi mille persone in un breve lasso di tempo”.
A suo avviso, questa diventa una situazione “insopportabile”, in quanto “gli agenti non possono farcela”.
Il sindacato chiede un rafforzamento del personale per far fronte a questi arrivi massicci e accelerare il trattamento dei turisti.
La mancanza di agenti non solo aumenta i tempi di attesa nelle code, ma si ripercuote anche sul personale di polizia, che deve affrontare le critiche dei passeggeri e il sovraccarico di lavoro.
Secondo González, in alcuni turni ci sono solo due agenti di polizia che assistono più di 200 persone per volo, e in totale ci sono solo otto cabine di controllo, il che aggrava la situazione.
Il problema è stato affrontato anche dai rappresentanti del settore alberghiero, che ritengono che le lunghe attese in aeroporto stiano danneggiando l’immagine di Tenerife come destinazione turistica.
Juan Pablo González, direttore dell’Ashotel, ha sottolineato che “code fino a due ore influiscono negativamente sull’esperienza dei turisti, che poi trasmettono il loro disagio ad amici e familiari”.
A suo avviso, la mancanza di coordinamento tra gli organi competenti e le risorse insufficienti “mettono a rischio la competitività della destinazione”.
Per il portavoce dell’UFP, la soluzione sta nell’aumentare il numero di agenti di polizia all’aeroporto e nel migliorare la distribuzione degli arrivi dei voli, in collaborazione con AENA.
A questo proposito, ha aggiunto che le macchine automatiche per il controllo dei passaporti, che potrebbero contribuire a velocizzare il processo, sono operative solo quando c’è un agente disponibile a supervisionarle, poiché la legge richiede la presenza di un agente di polizia in questi punti.
“Anche se queste macchine accelerano il processo, non possono funzionare senza supervisione, e molte volte vengono spente perché non c’è abbastanza personale”, ha spiegato Gonzalez.
Vista la situazione, il sindacato ha chiesto un incontro con la delegazione governativa nelle Isole Canarie per sollevare queste richieste e studiare soluzioni efficaci per evitare questi crolli, soprattutto in vista del crescente flusso di turisti internazionali all’aeroporto di Tenerife Sur.
Franco Leonardi
P.S. questi fatti accadono in tutti gli aeroporti delle isole dove ci sono molti arrivi dai paesi extra-Schengen.