Dalla sanguinaria Chedipe all’enigmatica Baba Yaga, le storiche leggende mondiali sulle streghe rivelano le paure profonde e le credenze radicate nelle società che le hanno create.
Il dipinto di Francisco Goya del XVIII secolo, Il sabba della strega, è uno dei numerosi esempi di come le paure della società nei confronti della stregoneria abbiano influenzato le storie e le credenze culturali del suo tempo.
Da figure oscure che si nascondono in antiche foreste ad apparizioni spettrali che infestano i sogni notturni, le streghe hanno da tempo affascinato l’immaginazione dell’uomo.
Sebbene le rappresentazioni moderne le presentino spesso come figure carismatiche, un tempo le loro controparti storiche ispiravano terrore e inquietudine in tutte le culture.
Le storie di cinque streghe le cui agghiaccianti leggende rivelano le paure e le credenze più profonde delle società che le hanno create.
Yamauba – L’infida megera di montagna
Vivendo nelle remote montagne del Giappone nordorientale, Yamauba appare dapprima come un’anziana donna apparentemente fragile, ma può trasformarsi improvvisamente in una figura da incubo con corna, capelli simili a serpenti e una seconda bocca in cima alla testa, che usa per divorare le sue prede.
Alcune leggende sostengono addirittura che possa deviare i proiettili e far calare l’oscurità.
Ma ciò che rende la sua storia davvero inquietante è la possibile origine del mito.
Il mito di Yamauba potrebbe essere radicato nelle pratiche storiche di sacrificio degli anziani abitanti dei villaggi durante le carestie.
“In luoghi come il Tohoku rurale, dove le perdite del raccolto all’inizio dell’era moderna erano comuni, le storie di spiriti arrabbiati potrebbero essere una risposta al fatto che le donne anziane venivano condotte nei boschi a morire”, afferma l’autrice.
Boo hag – La strega che cambia pelle
Nelle comunità afroamericane, come i Gullah Geechee nel North e South Carolina, si racconta di individui “posseduti” da forze maligne.
Tra le figure più temute c’è la strega che cambia pelle, o boo hag, nota per riuscire a mutare e scivolare attraverso piccole aperture come i buchi delle serrature per invadere le case e costringere le persone a commettere misfatti.
Negli anni Cinquanta, il cantastorie del Mississippi James Douglas Suggs condivise con l’antropologo e studioso del folklore Richard Dorson una di queste storie, oggi archiviata presso l’American Folklife Center della Biblioteca del Congresso di Washington.
Nonostante i poteri spaventosi della strega, la storia ha spesso un risvolto umoristico.
Nella versione di Suggs, un uomo affronta la strega cospargendole la pelle di sale e pepe, lasciandola gridare: “Pelle, non mi riconosci?!”.
Chedipe – La strega vampiro dell’India
La leggenda narra che quando Chedipe, una temibile strega della regione indiana del fiume Godavari, entra in una casa, per prima cosa fa perdere i sensi a tutti i presenti.
Una volta che sono inermi, decide il modo più orribile per tormentarli.
Il suo repertorio di terrore include il drenaggio del sangue dalle dita dei piedi, lo strappo della lingua o l’inserimento di bastoni infuocati da fiamme occulte sotto la pelle.
Questa strega indiana può anche avere rapporti sessuali con gli uomini sposati addormentati in casa, instillando sfiducia nella mente delle mogli e nutrendosi del loro conseguente dolore.
Devendra Varma, uno studioso di letteratura gotica del XX secolo, sostiene che i racconti di Chedipe potrebbero essere giunti in Europa attraverso la Via della Seta e aver ispirato le rappresentazioni dei vampiri come creature dalla natura sensuale, come si vede in The Vampyre di John William Polidori o in Dracula di Bram Stoker.
La Lechuza – La temibile strega gufo
Nel Messico settentrionale, la Lechuza – “Il Gufo” – è una strega che si trasforma in un gufo colossale, a volte con un volto umano.
Le sue origini variano molto: potrebbe aver stretto un patto con forze demoniache o aver usato la magia per abitare un uccello gigante, sfruttandone il potere per controllare il tempo. Indipendentemente dalla sua origine, La Lechuza è famosa per predare gli uomini ubriachi durante la notte.
Si dice che li porti nel suo nido per un macabro banchetto o che li uccida all’istante con un tocco delle sue piume maledette.
Tuttavia, negli ultimi anni, le donne e le persone queer hanno iniziato a rivendicare La Lechuza come simbolo di forza. Jeana Jorgensen afferma che “le persone che non si conformano ai ruoli di genere tradizionali spesso abbracciano come positiva l’identità di una strega”, soprattutto quando si trovano ad affrontare ingiustizie o a non trovare protezione attraverso mezzi convenzionali.
Baba Yaga – La custode della vita e della morte
Baba Yaga è una figura formidabile che esercita il potere sulla vita e sulla morte nel folklore slavo. In alcuni racconti rappresenta l’inverno e la fine del raccolto, incarnando l’inevitabilità della decadenza e della trasformazione.
In altri, invece, supervisiona il confine tra i vivi e i morti.
Tuttavia, Baba Yaga non è solo una figura che genera paura. A seconda di come ci si avvicina a lei, può offrire saggezza o aiuto magico.
Spesso raffigurata con denti di ferro, una gamba ossuta e una parziale cecità, questa antica strega vive in una capanna che si regge su zampe di gallina, che assomiglia a una bara ed è adornata con ossa umane.
Alcune interpretazioni suggeriscono che la raffigurazione della capanna, con le sue zampe di pollo, rappresenti un’antica connessione con la natura e i suoi aspetti selvaggi e indomiti.
“Baba Yaga è anche un ritorno alla natura”, un’incarnazione di un grande potere che ci permette di esplorare un mondo meraviglioso al di là del nostro “attraverso il velo sicuro della fantasia”.
Nationalgeographic
Fonte: https://www.nationalgeographic.pt/historia/cinco-bruxas-mitologicas-mais-assustadoras-mundo_5367