L’episodio politico più significativo degli ultimi mesi del 2024 è stato probabilmente l’asse PP-Coalicion Canaria che ha saldato accordi politici stabilendo un asse nel nord dell’isola di controllo sui tre comuni leader del valle Orotava: Los Realejos, la Orotava, Puerto de La Cruz.
Se da sempre le prime due cittadine sono state feudi rispettivamente di PP e CC la novità è rappresentata dalla conquista del Puerto de la Cruz con una mozione di sfiducia che finora ha accontentato trasversalmente tutti nonostante le perplessità iniziali.
Facile pronosticare l’esito e l’aumento di popolarità delle nuove leve del PP che completano il puzzle del triangolo politico del nord di Tenerife.
Il Partito Popolare delle Canarie amministra la politica municipale di 16 comuni su 88, 7 con maggioranza assoluta e 9 in alleanza con Coalicion Canaria.
Solo due comuni hanno l’anomalia del patto trasversale tra PP e PSOE per amministrare localmente le cittadine di La Guancha e Teror.
A Leopoldo Jose Afonso Hernandez hanno fatto riferimento i “podemisti” di Asemblea Ciudadana Portuense delusi dal patto di governo con i socialisti del PSOE.
Il comune del Puerto da un punto di vista oggettivo aveva carenze senza nessuna prospettiva di miglioramento, a causa di una, a detta di molti, scellerata gestione economica amministrativa.
A Leopoldo Afonso fa ora riferimento un’intera cittadinanza.
Colui che è sindaco senza mai essersi candidato alla carica di sindaco.
Era il numero due di Angel Montagnes, i nostri lettori ricorderanno l’intervista fatta in occasione dell’apertura della campagna elettorale un anno fa al candidato sindaco nominato poi direttore del dipartimento di transizione ecologica del governo regionale.
Dopo un’estate convulsa il Puerto inizia a dare segni di ripresa, il presupposto economico, il bilancio programmatico, viene presentato e approvato per la prima volta garantendo così una base economica su cui gestire l’amministrazione comunale per un anno intero.
Il comune appare sempre più pulito, con le imperfezioni dell’arredo urbano da troppi anni dimenticato e lasciato al deterioro riparate, ma continua a pesare sulla nuova amministrazione, come se si trattasse di una spada di Damocle, il problema di Playa Jardin: il depuratore.
Si aggiungono i progetti sospesi del parco sant’Agostino, i parcheggi, e l’organigramma carente dei funzionari comunali.
Un paese da riprendere con una maggioranza che è tale solo per un voto.
Incontriamo il sindaco e proprio su questo dato, ricordando che il 16 agosto divenne sindaco grazie ad una mozione di sfiducia che i soci di Marco Gonzalez (ex sindaco PSOE) hanno proposto.
L’accordo è su progetti di rialzo immagine e recupero dell’economia della cittadina e su questo la concordia è piena.
Una unità di intenti è alla base dell’accordo nella gestione amministrativa per gli ultimi anni di fine legislatura.”
Glissata abilmente la prima domanda chiediamo se l’ambiente di comunità divisa e l’aria di discordia e di divisione, che si respirava nei giorni della mozione, è qualcosa di tangibile ancora oggi tra i cittadini del Puerto.
“In realtà la cittadinanza è serena, pacificata come succede quando le comunità riconoscono i buoni risultati della gestione degli amministratori.
Il comune si vede più pulito, sono state aggiustate le docce in alcune zone della spiaggia, e ci siamo dotati di una linea programmatica per risolvere i problemi.
Una guida.
La cittadinanza percepisce una pianificazione adeguata, una gestione secondo programma più lineare e responsabile ed è quindi naturalmente predisposta, non c’è dissidio e questo è indiscutibilmente un esito.
Altro esito e quindi un punto a favore della concordia è quello di aver presentato un presupposto economico, un bilancio di previsione per l’anno 2025 garantendo un programma di spesa.
Per la prima volta i cittadini hanno la sensazione che si amministri con linearità e trasparenza e non come si direbbe “navigando a vista”.”
La sua opera amministrativa è guidata dal senso comune o dalla ideologia partitica?
“La realtà delle cose impone di essere oggettivi e quindi sembrerebbe senso comune.
In realtà nell’attuazione le due cose coincidono, c’è bisogno di ridare uno spirito imprenditoriale al Puerto e questo è integro nell’ideologia liberale del PP, lo spirito imprenditoriale è utile per produrre migliorie.
La realtà delle cose impone alcune necessità ma è vero che le scelte si fanno politicamente.
Una differenza fondamentale tra un’amministrazione di sinistra e una di destra, nello specifico del PSOE prima e del PP ora, risiede nel progresso della comunità e nei servizi interpretati in modo totalmente differente: uno lo fa dipendere e gravare sulla spesa pubblica, l’altro alleggerendo la spesa pubblica favorisce il progresso favorendo investimenti del settore privato, da un altro quindi la nostra ideologia di crescita armoniosa contro una stagnazione economica di assistenzialismo sociale.
Puerto de la Cruz è una cittadina con un alta sensibilità politica, agli affari della politica, l’agone politico, la divisione, tutto questo esiste perché esiste una riflessione politica sui temi di interesse collettivo e speculativo e questo interesse si riscontra nella società portuense che commenta favorevolmente una più trasparente gestione politica, una gestione che dà ampio respiro, che interessa più settori e che consente il dibattito sano.
Non siamo più di fronte ad una amministrazione che si concentra solo ed esclusivamente sulle feste, importanti certo, ma non esclusivamente di feste vive il Puerto.
Si preferisce adesso una più alta qualità delle feste, più mirate, oculate e non esageratamente costose né esageratamente numerose.
Le tasse e tutte le entrate economiche non possono essere sequestrate per coprire i costi delle feste.
Questo è quanto rientra nella nostra ideologia ed è accettato dalla comunità.
Una gestione ballerina e allegra è quella che ha caratterizzato il Puerto per parte del PSOE, una corrente del PSOE, di Puerto legata all’ex presidente autonomico Angel Victor Torres.”
Crede che questa vicinanza abbia potuto in qualche modo danneggiare il Puerto considerando che l’isola di Tenerife non è esente dalla trama di corruzione che sta coinvolgendo l’ex presidente del governo appunto?
“Effettivamente il nucleo, l’organigramma del partito del PSOE del Puerto è tra quelli più vicini a Torres, ma non si è avuto un coinvolgimento nella trama della corruzione.
Nè una dipendenza della gestione portuense alla trama.”
Come immagina il Puerto de la Cruz fra due anni alla fine dello scadere del mandato?
“Sarà a maggio del 2027.
Immagino un Puerto pulito, dedicheremo alla pulizia e agli spazi verdi della cittadina gran parte del tempo e attenzione, sono componenti, chissà i più visibili, quelli ad alto impatto visivo che se non curati determinano il senso di abbandono e non vogliamo che il residente, così come il visitante, noti differenza con gli altri comuni che hanno una gestione più oculata o che semplicemente non notino un paese pulito con servizi efficienti.
Immagino un Puerto, ecco, più efficiente e pulito.
Puerto ha bisogno anche di infrastrutture, le spiagge che ha vanno potenziate, contiamo che questa estate risolviamo il problema depuratore e recupereremo Playa Jardin; la spiaggia dei Martianez riceverà più sabbia perché è effettivamente una spiaggia da potenziare, dove il portuense va e dove il turista va.
Le docce nella zona San Telmo sono state ripristinate e questo è un servizio che offriamo e che dobbiamo continuare a mantenere attivo e funzionante con una manutenzione costante e presente.
Altro punto di interesse sarà il Muelle peschiero dove confluiscono tanti turisti e residenti per cui perfezioneremo dettagli anche lì per lasciare al 2027 un Puerto de la Cruz ben avviato.
Ben avviato perché l’intenzione è quella di cancellare gli ostacoli al progresso e alla crescita.
Ci dedicheremo al settore lavoro, vanno aiutati gli imprenditori affinché a cascata il benessere raggiunga tutti e favorisca più posti di lavoro.”
Questo Puerto de la Cruz ben avviato significa che alle nuove elezioni la compagine amministrativa sarà la stessa che continuerà sulla strada segnata o sarà arricchita da componenti nuove?
Infine ha pesato la frettolosa sentenza che eravate troppo giovani per occuparvi del Puerto e senza esperienza fra l’altro?
“Effettivamente la nostra è una compagine amministrativa giovane, l’età media è di 38 anni.
Inizialmente pesava su di noi il dubbio su capacità ed esperienza.
Ma in realtà il nucleo è composto da professionisti che militano nel partito e conoscono le dinamiche della politica già da diversi anni.
Non abbiamo timore perché la professionalità è dimostrata, è già accreditata dalla gestione che miete consensi.
C’è una nuova generazioni di politici e professionisti che si dedicano alla politica che pensano al benessere della società e del Puerto de la Cruz.”
Il nord è praticamente identificato con la zona metropolitana di Santa Cruz e la Laguna e poi con La Orotava simbolo di pulizia cultura e tradizione e il sud è per antonomasia il turismo dell’isola monopolio di Adeje e Fraga.
Puerto de la Cruz ha intenzione di rivendicare qualche titolo per sè?
“Non lasceremo la cultura solo a La Orotava.
Il cabildo ultimerà l’acquisto della casa di San Agustin, il comune è competente per territorio di la Casa Amarilla, abbiamo musei da potenziare, un centro culturale polifunzionale e il parco San Francisco, questi fanno parte dei programmi a breve termine che proietteranno una luce di cultura alla cittadina storicamente, naturalmente e vocazionalmente turistica.
Abbiamo il festival Mueca imprescindibile per il Puerto.”
Il tempo passa velocemente il sindaco che da buon militante e segretario di partito sa bene che ha in mano la chiave per dimostrare che il PP ha nuovi nomi che attuano già sulla scena politica e la cittadina può contare su una nuova generazione di politici.
Francamente che sia il fratello di Lope come qualcuno vuole velocemente liquidare è del tutto irrilevante per chi in politica ci sta dal 2017 e milita nelle file del partito dirigendone la segreteria e gestendo campagne elettorali dal 2019.
Puerto de la Cruz tanto con il PSOE prima e con il PP ora dimostra una passione politica esercitata dai portuensi in maniera viva e palpitante.
Il comune è visivamente attivo e l’intervista conclude qui per consentire a Leopoldo Afonso di attendere impegni istituzionali e amministrativi.
Una scrivania piena di documenti e dossier e incontri istituzionali in agenda lo attendono.
Buon lavoro e buon anno Puerto de la Cruz.
Giovanna Lenti