Una ricerca lega l’isola di Tenerife, in particolare la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Laguna con Il Policlinico di Bari, in Puglia.
A trovare il fil rouge ci ha pensato la studentessa pugliese Federica Zaccaro, laureanda in Medicina, che avendo svolto una mobilità annuale Erasmus a Tenerife, ha intessuto ottimi rapporti con varie cattedre e docenti canari.
La tematica che riguarderà ben oltre 100 famiglie sarà la Sindrome di Down, una condizione che riguarda 1 bambino su 700 che nasce con un cromosoma 21 in più, (di qui la sindrome è chiamata da un punto di vista scientifico “ trisomia 21”).
La sindrome di Down comporta alcuni ritardi, soprattutto a livello intellettivo per alcune aree colpite da questa condizione (si possono riscontrare alcuni difetti a livello di mal funzionamento di organi, difetti di pronuncia, ritardi nell’apprendimento, ecc).
Nonostante questa situazione genetica che potrebbe sembrare compromettente, si è assistito negli ultimi 20 anni a un cambiamento di rotta.
I ragazzi non appaiono più relegati nell’intimità familiare ed esclusi dalle attività sociali e lavorative. Sono sempre più numerosi quelli impiegati nel settore della ristorazione, nel front office ed in attività artistiche e musicali.
La ricerca si basa su i risultati che emergeranno dallo studio di risultati emersi da una serie di questionari somministrati a famiglie italiane e spagnole che hanno un figlio con la sindrome di Down.
Relatori e coordinatori della Ricerca sono per Tenerife il prof. Armando Fumero Morera, noto psichiatra e ricercatore nel settore e il prof Nicola Laforgia, eclettico ricercatore pediatra del reparto di Pediatria del Policlinico di Bari.
Le due nazioni hanno da sempre mostrato un atteggiamento innovativo verso questa condizione genetica.
Entrambe condividono un’idea di scuola inclusiva, in cui ragazzi normodotati si confrontano ogni giorno con ragazzi con disabilità o con bisogni speciali, arricchendosi a vicenda.
Non a caso correva l’anno 2009 quando in Spagna Pablo Pinedo Ferrer ottenne una laurea in Psicopedagogia, diventando la prima persona con Sindrome di Down in Europa a laurearsi.
Dal 2009 anche in Italia si sono fatti passi da gigante.
Oggi sono sempre di più i ragazzi con la sindrome di Down che ottengono un diploma paritario che permette loro di iscriversi ad un corso universitario, per lo più di materie umanistiche o relative ai campi dell’arte, della musica e del teatro.
Sono sempre più numerosi quelli impiegati nel settore della ristorazione. Anche in Italia dal 2011 ci sono delle persone con la Sindrome che hanno conseguito la laurea.
La ricerca vuole testimoniare il ruolo importante delle famiglie nel processo di inclusione e realizzazione delle persone con disabilità.
Infatti grazie al contributo delle famiglie molti ragazzi “speciali” vengono inclusi nelle stesse attività dei loro coetanei, dando loro le stesse possibilità dei loro coetanei ed innalzando l’asticella delle prestazioni, secondo la teoria dei neuroni a specchio, migliorano le loro competenze e i risultati finali sono a dir poco eccellenti.
A collaborare con la studentessa Federica Zaccaro ci sono varie Associazioni, come Aipd, ViviDown e Coor Down per l’Italia e Down Espaῆa, Down Tenerife y Asociación Tinerfeῆa Trisomicos 21 per la Spagna.
Questi sono i link per i questionari:
Link per la compilazione in italiano:
https://forms.gle/tvc5UswUWje9X8Xb8
https://forms.gle/22LayTVFFC2oXsv39
Link per la compilazione in spagnolo:
https://forms.gle/vcUkFgkpWZLxADnd9
https://forms.gle/AbC7CgXPnH1J3yKe6
Giovanna De Giglio