L’isola delle Canarie che era conosciuta come “Isola dell’Inferno”

Foto di Cristiano Collina

Era il nome aborigeno che prevaleva.

Il villaggio delle Canarie da visitare una volta nella vita: non è Garachico.

No, le isole Canarie non prendono il nome dal noto uccello (anzi, è il contrario). 

Tra questi nomi, c’è un’isola canaria che, dopo aver cambiato nome quattro volte, ha mantenuto il suo nome originario.

Il termine “Insula Canaria”, che significa “isola dei cani” o “isola con i cani”, affonda le sue radici nel latino e fu coniato dal re Giuba II di Mauritania nel 40 a.C.. 

Durante una visita all’arcipelago, rimase colpito dall’abbondanza di cani e decise di portare due mastini nel suo regno.

Questa designazione delle isole come “Insula Canaria” fu registrata da Gaio Plinio Secondo, noto anche come “Plinio il Vecchio”. 

È importante notare che questo appellativo si riferiva originariamente all’isola che oggi conosciamo come Gran Canaria. 


Nel corso della storia, nel caso di Tenerife, troviamo che quest’isola delle Canarie è stata conosciuta con diversi nomi.

Inizialmente si chiamava Ninguaria, come riportato nel testo di Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale delle Isole Fortunate, dove viene descritta come “coperta di neve perenne, avvolta dalle nuvole”. 

In seguito, le fu dato il nome di Nivaria, derivato dal motivo della neve nel testo di Plinio, e questo termine persiste ancora nel nome della diocesi episcopale della regione: Diocesi Nivariense. 

In seguito fu chiamata isola dell’Inferno, secondo mappe e documenti del XIV secolo, forse a causa delle violente eruzioni vulcaniche di cui furono testimoni i navigatori europei.

Alla fine prevalse il nome guanche e l’isola divenne nota come Tenerife. 

Questo caso è simile a quello di Lanzarote e Fuerteventura, che avevano anch’esse nomi aborigeni e nomi romanici nei primi testi europei, ma nel caso di Tenerife il nome guanche fu quello che resistette.

Il nome “Isola dell’Inferno” ha generato diverse interpretazioni, la più diffusa delle quali è legata alle eruzioni vulcaniche avvenute nel XIV secolo, osservate dai navigatori europei. 

Secondo la Historia de Abreu, alcuni la chiamarono così a causa dei numerosi incendi di zolfo e dell’attività del vulcano Teide, che emetteva fuoco in abbondanza. 

Si ha notizia di forti eruzioni a Tenerife durante il viaggio di Nicolosso de Recco e Angelino de Teggia verso le isole nel 1341, così come negli ultimi anni del XIV secolo, secondo i resoconti dei navigatori della Biscaglia.

Bina Bianchini

 

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