Il fisco lancia un avviso: d’ora in poi è vietato continuare a pagare in contanti queste somme, anche se frazionate

L’Agenzia spiega che la persona che denuncia per prima sarà esonerata da ogni responsabilità, anche se entrambe le parti denunciano, nessuna sarà esentata.

Con la comodità di poter pagare oggi non solo con la carta, ma anche con il cellulare o l’orologio, il pagamento in contanti è stato drasticamente ridotto fino a essere escluso per i segmenti più adulti della società e per le transazioni di importo inferiore. 

Tuttavia, nonostante questa situazione, l’Agenzia continua nella sua lotta per controllare i movimenti di denaro contante, poiché queste operazioni sono più difficili da rintracciare e quindi a volte vengono utilizzate dai trasgressori per riciclare denaro o per frode fiscale.

Per evitare che si verifichino questi atti fraudolenti, la legge 7/2012, dedicata alla regolamentazione delle limitazioni ai pagamenti in contanti, indica che non è possibile effettuare pagamenti in contanti pari o superiori a mille euro nel caso in cui le persone coinvolte siano imprenditori o professionisti.

Inoltre, nel caso in cui il pagatore sia una persona fisica che non ha domicilio fiscale in Spagna e non agisce in qualità di imprenditore o professionista, questo limite è aumentato fino a 10.000 euro. 

Questo importo massimo non può essere superato anche se l’operazione è frazionata in diversi pagamenti, poiché i limiti stabiliti sono calcolati sommando tutti i pagamenti relativi alla stessa transazione.

La normativa considera come contante non solo la carta moneta e le monete metalliche, ma anche gli assegni bancari al portatore e qualsiasi mezzo fisico o elettronico progettato per essere utilizzato come mezzo di pagamento diretto dal portatore. 

Queste limitazioni sono contenute nell’articolo 7 della legge 7/2012, che obbliga anche le parti coinvolte a conservare per cinque anni i giustificativi delle operazioni effettuate con mezzi diversi dal contante.


Questi documenti devono essere presentati all’Agenzia, se richiesto, per dimostrare che i pagamenti sono stati effettuati in conformità con la normativa. 

Esistono importanti eccezioni, come i pagamenti effettuati tramite istituti di credito o le operazioni di cambio valuta supervisionate dalla Banca di Spagna.

Chiunque rilevi la violazione di questa normativa può sporgere denuncia all’Agenzia entro tre mesi dalla data dell’operazione. 

La denuncia deve specificare l’operazione, includere l’importo totale pagato in contanti e identificare l’altra parte coinvolta. 

È importante sottolineare che chi denuncia per primo sarà esonerato da ogni responsabilità, ma se entrambe le parti presentano la denuncia contemporaneamente, nessuna sarà esentata.

Il mancato rispetto di queste limitazioni è considerato una grave infrazione amministrativa. 

Le sanzioni possono raggiungere il 25% dell’importo pagato in contanti, e sia il pagatore che il destinatario sono solidalmente responsabili, il che significa che l’Agenzia può rivolgersi a uno qualsiasi di loro per applicare la sanzione corrispondente. 

Franco Leonardi

 

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