L’inquinamento luminoso sta decimando gli uccelli. Nel 2024, ad esempio, sull’isola di Tenerife si è registrato un record di uccelli marini abbagliati da questa causa.
Altri fattori di minaccia, come la diminuzione delle prede causata dalla pesca eccessiva o dall’inquinamento da plastica, potrebbero contribuire a peggiorare la forma fisica dei cuccioli e renderli così più vulnerabili all’impatto negativo dell’illuminazione artificiale notturna.
Almeno 3.446 giovani uccelli marini, soprattutto berte minori, vittime dell’inquinamento luminoso, sono stati salvati a Tenerife tra il 15 ottobre e il 30 novembre dello scorso anno, nell’ambito della campagna di salvataggio dei giovani uccelli abbagliati organizzata dal Cabildo di Tenerife.
Questa cifra significa che è stato battuto il record di uccelli marini abbagliati da quando esistono registrazioni (anno 1998), il che dimostra che l’inquinamento luminoso è “un problema crescente per la biodiversità”.
L’ONG ha effettuato pattugliamenti ambientali con il supporto di 20 volontari, per lo più membri del Grupo Local SEO Tenerife.
Di conseguenza, delle 23 organizzazioni partecipanti, SEO/BirdLife è quella che ha contribuito con il maggior numero di persone al programma di volontariato del Cabildo di Tenerife durante la campagna di salvataggio. Grazie alla loro partecipazione sono state salvate 247 berte.
Gli uccelli naufragati sono stati raccolti e assistiti nel Centro di Recupero della Fauna “La Tahonilla”, sull’isola di Tenerife, da dove, una volta controllati, sono stati liberati in mare.
Nel 2024, il 94% degli uccelli salvati è stato recuperato con successo e restituito all’ambiente naturale, il che dimostra l’importanza di questa iniziativa per la conservazione della specie.
L’obiettivo finale, come sottolinea SEO/BirdLife, è che le campagne di salvataggio siano sempre meno necessarie grazie alla correzione del problema alla fonte: un’illuminazione eccessiva, inefficiente, mal progettata e non adatta allo scopo per cui è stata installata.
Per il terzo anno consecutivo, la campagna di raccolta degli uccelli abbagliati è stata inclusa come attività all’interno del progetto Life Natura@night, attraverso le cosiddette “squadre scientifiche” di salvataggio dei volatili marini, con l’aiuto anche di volontari precedentemente formati a tale scopo.
L’obiettivo di questa azione, sviluppata nei comuni pilota del progetto, Buenavista del Norte a Tenerife e Mogán a Gran Canaria, è quello di migliorare i dati sulla raccolta delle berte nere ferite, mettendole in relazione con il tipo di illuminazione, il che servirà per apportare modifiche all’illuminazione esterna sia pubblica che privata.
Gli uccelli feriti e salvati dalle squadre sono stati trasferiti, oltre che a “La Tahonilla”, al Centro di Recupero della Fauna di Tafira, a Gran Canaria.
Il lavoro di queste squadre si è svolto tra il 30 ottobre e l’8 novembre con interventi intensivi in diversi tratti della notte.
Life Natura@night, iniziato nel 2022, è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea che mira a sensibilizzare e ad agire contro gli effetti della luce artificiale notturna (LAN) in 27 aree protette delle isole Macaronesia (oltre alle Canarie, nelle isole di Madeira e delle Azzorre).
Solo in questi tre arcipelaghi, si stima che 1.100 uccelli marini muoiano ogni anno a causa dell’inquinamento luminoso, il che rappresenta un grave problema nelle zone di riproduzione di queste specie che appartengono al gruppo di uccelli più minacciato al mondo.
Un altro contributo del progetto LIFE nel 2024 è stata la modifica dell’illuminazione pubblica del quartiere di El Horno, a Gran Canaria, dove 54 vecchi lampioni sono stati sostituiti con LED a basso consumo, il cui design coperto illumina solo la strada pubblica, impedendo che la luce venga emessa al di sopra della linea orizzontale, riducendo così l’inquinamento luminoso.
Inoltre, il loro spettro luminoso riduce al minimo l’emissione nelle lunghezze d’onda del blu, le più dannose per la salute umana e l’osservazione del cielo.
È stato inoltre condotto un esperimento per valutare l’impatto di questa modifica dell’illuminazione pubblica sulla biodiversità notturna.
A tal fine, utilizzando trappole per insetti e registratori autonomi, sono stati contati e identificati gli insetti e i pipistrelli attratti dai lampioni prima e dopo la modifica dell’illuminazione.
I risultati, una volta analizzati, serviranno a misurare “in situ” l’impatto di questa azione e a valutare se può essere replicata in altri luoghi.
Per comprendere l’entità del problema, i partner del progetto Natura@night stanno mappando l’inquinamento luminoso nei tre arcipelaghi utilizzando strumenti come i censimenti dalle imbarcazioni e la spettrofotometria.
Un’altra azione chiave del progetto è l’elaborazione di piani di illuminazione rispettosi degli uccelli marini e dell’ambiente, che saranno adottati dalle autorità locali.
Michele Zanin