Il grande italiano di oggi: Arturo Toscanini
Arturo Toscanini (Parma 25 marzo 1867 – Riverdale, New York 16 gennaio 1957), è stato un direttore d’orchestra italiano considerato uno dei più grandi direttori di ogni epoca per l’omogeneità e la brillante intensità del suono. Suo padre Claudio aveva combattuto con Giuseppe Garibaldi nella famosa giornata dell’Aspromonte.
Da piccolo, la sua bravura nel pianoforte gli procura il soprannome di genio e forbicione.
Durante una tournée in Sud America, in una rappresentazione, il direttore d’orchestra abbandona per protesta contro gli orchestrali italiani, e così il sostituto, pesantemente contestato. Allora Toscanini prende la bacchetta in mano a soli diciannove anni, ed è un trionfo.
Una strepitosa carriera la sua, che in settant’anni lo porterà nei più importanti teatri di tutto il mondo: a Milano ovviamente alla Scala, in Francia a Parigi all’Opera e poi oltreoceano al Metropolitan di New York per la prima assoluta della Fanciulla del West di Puccini, per tornare poi in Europa alla guida dei Festival di Salzburg in Austria e Bayreuth in Germania.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Toscanini organizza concerti di beneficenza e dirige la banda dell’esercito durante l’attacco del Monte Santo, rimanendo al fronte fino alla rotta di Caporetto.
Alla fine delle ostilità, dopo un’iniziale condivisione del programma fascista che lo porta a candidarsi nei Fasci di Combattimento, il Maestro cambia rotta e promette che finché l’Italia sarà fascista non metterà più piede in un teatro. Perciò abbandona l’Europa per gli U.S.A. nel 1939 e torna in Italia solo dopo la fine della guerra, e grazie alle pressanti richieste degli ammiratori. L’appuntamento è a Milano la sera dell’11 maggio del 1946 per la riapertura della Scala ricostruita.
Dopo la guerra, nel 1946, l’appuntamento è a Milano la sera dell’11 maggio per dirigere il concerto inaugurale della Scala ricostruita dopo i bombardamenti. Continua poi nell’attività, anche se la salute precaria lo costringe a lunghi periodi di riposo.
Muore il 16 gennaio 1957, in seguito ad una trombosi cerebrale.