di Paola Tosini
Pinchazo, un fenomeno che dilaga preoccupantemente a Tenerife e che è bene conoscere per non rimanervi vittime.
Ma di cosa si tratta e come funziona?
Recentemente alcuni agenti della Policía Nacional hanno arrestato a Santa Cruz de Tenerife quattro uomini di età compresa tra i 20 e i 57 anni e una donna di 48, tutti di origine colombiana e tutti specializzati nella rapina ai danni di clienti di banca con il metodo del pinchazo.
Introducendo cannule metalliche con la punta affilata negli pneumatici dei veicoli delle vittime mentre queste si trovano in banca, la banda criminale attende pazientemente che la gomma si sgonfi per poi accostarsi all’auto e avvertire il conducente che ha una gomma a terra.
Mentre la vittima e un membro della banda constatano il danno subito allo pneumatico, entrano in azione gli altri componenti rubando all’interno della vettura il denaro lasciato incautamente incustodito.
A contribuire alla distrazione della vittima, la donna della banda si finge una turista in cerca di indicazioni stradali, così che il tempo a disposizione per sottrarre quanto lasciato in auto aumenti.
Ma il pinchazo ha una fondamentale fase che precede tutta l’azione: l’individuazione della vittima giusta e cioè quella che entra in banca con un preciso scopo, ritirare grosse quantità di denaro contante.
Un complice all’interno della banca ha infatti il compito di identificare il cliente giusto in modo da avvisare rapidamente gli altri componenti.
Una volta compromesso lo pneumatico, è solo questione di tempo e di pazienza per poter mettere in scena la seconda e cruciale fase del pinchazo: il furto vero e proprio.
Dopo l’arresto della banda, la Policía Nacional durante due perquisizioni ha potuto ritrovare una smerigliatrice e 30 tubi metallici ondulati, il necessaire per mettere fuori uso con uno stratagemma le ruote delle auto delle vittime.
Quindi attenzione a quando prelevate denaro in banca: qualcuno potrebbe avere messo a punto la tecnica del pinchazo.
