(di Michele Zanin)
La Palma, nota isola dell’Arcipelago delle Canarie, si trova di fronte ad un compito arduo, dopo la recente approvazione nel Parlamento delle Baleari che modifica la legge sulla capitale Mallorca, trasformandola in Palma de Mallorca.
E la confusione risulta la diretta conseguenza, che mina in un certo qual senso il nome di La Palma, quella canaria, e che ha portato il Ministro del Turismo dell’isola, Alicia Vanoostende, ad affermare che, nonostante la evidente situazione di quasi omonimia, il Cabildo non ha espresso alcuna intenzione di fare denuncia formale alle autorità dell’Arcipelago delle Baleari ma che intende, se mai, difendere il nome di La Palma come Isla Bonita.
In realtà quella della confusione tra le due località è questione esistente da tempo ma la preoccupazione espressa dal presidente del Centro de Iniciativas y Turismo Tedote riguarda l’aggravamento derivante dall’ufficializzazione della denominazione della capitale mallorquina.
Un danneggiamento, tiene a precisare, che non riguarderà solo La Palma canaria ma anche la nuova Palma de Mallorca e che correrà sul web e sui vari siti internet dove però già ora, segnala, alla ricerca di La Palma nei motori di ricerca, la prima località che appare è Palma di Mallorca.
Ma lo spirito imprenditoriale canario non si ferma a disquisire né sulle motivazioni di questa scelta poco condivisa né sulle responsabilità che stanno alla base delle stesse, bensì si sta già concentrando sull’impegno di raddoppiare gli sforzi per posizionare il nome di La Palma nel mercato del turismo che, come si sa, è altamente competitivo.
Vale a dire, la risposta migliore a Palma di Mallorca è quella di fare ciò che hanno fatto le autorità mallorquine, ovvero migliorare la visibilità della propria località turistica.
Così, quella che potrebbe essere vissuta come momentanea battuta d’arresto, viene accolta come incoraggiamento a fare meglio.
E questo è puro spirito imprenditoriale.