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    Sono io…

    di Maurizio Scarfi

    Sono io…

    Quello a cui insegnavi il valore della mia patria, della mia terra ed a rispettarti, perché… “lo stato siamo noi”… dicevi…

    Quello che credeva nella tua giustizia… che la cercava… ma non la vedeva… non la trovava.

    Non c’era.

    Che quando vedeva qualcosa che non andava, sperava in una legge, una soluzione, la tua autorità… ma quale…

    Quante volte aspettavo che tu, Stato, facessi la tua parte, quanta stupida credenza… invece la tua assenza…


    Fiducioso pagavo, votavo, lavoravo e poi pagavo ancora… e poi credevo in qualcosa… e poi ti imprecavo… forse bestemmiavo… perché non capivo…

    Non capivo cosa mancava perché tu facessi ciò che ci si aspettava…

    E i miei anni migliori passavano, credendo di fare… ma non vedevo… la tua finzione… mista all’istituzione… una macchina inutile…

    Un giorno mi hai detto che quel che avevo ti apparteneva… che non era più mio… e quell’assenza… diventò invadenza… arroganza… onnipresenza… delinquenza… un abbraccio asfissiante di un’amante violenta…

    In poco tempo mi ritrovai solo con me stesso… e quello che credevo un amico… si rivelò il peggior nemico… TU, lo stato.

    Sono io… quello che per poter vivere è andato via… lasciando tutto… portando con sé… solo se stesso ed il suo cuore… e chi amava…

    Sono io… quello a cui insegnavi a mettere radici, a creare… per poi tagliare quelle stesse radici… gettandoci sopra l’acido dell’odio, dell’arroganza…

    Sono io.

    Sono quello che per vivere ha lasciato tutto ciò che aveva… e che oggi ti guarda da lontano… felice, come un naufrago guarda la barca malridotta che lo ha lasciato in mezzo al mare…

    Ho capito tardi, ma l’ho capito.

    Lontano da te c’è tutto un mondo e tu, che nulla hai fatto per me ed hai solo saputo distruggere ciò che avevo…. ALZATI IN PIEDI… QUANDO PARLI DI ME…

    Sono quello a cui hai rubato tutto.

    Sono io.

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