di Bibi Zanin
Situazione di impasse quella relativa allo stato attuale dell’Auditorium de Tenerife che, in seguito ad una recente revisione, ha mostrato segni di degrado che hanno messo in allarme il Cabildo.
La comparsa di umidità da circa un anno sul mosaico della facciata ha spinto le autorità a rivolgersi alla Intemac al fine di ottenere un’analisi realistica dello stato dell’Auditorium.
Grazie a tecniche avanzate come la termografia ad infrarossi si è rivelato un quadro generale di carenze significative nella qualità dei materiali impiegati tanto che, per il loro ripristino, il Cabildo dovrebbe affrontare un investimento pari a 3 milioni di euro.
L’Auditorium, che è costato 72,3 milioni di euro a fronte di un iniziale previsione di 24 milioni, avrebbe ancora 2 anni di garanzia ed è per questo che il Cabildo avrebbe deciso di riversare la responsabilità dell’intervento sull’ideatore e costruttore dell’edificio, il famoso architetto Santiago Calatrava.
Dalle analisi effettuate parrebbe infatti che i difetti riscontrati nell’Auditorium sarebbero imputabili a cattiva esecuzione dei lavori di realizzazione, a negligenza della gestione degli stessi nonché a errata scelta dei materiali, evidentemente non consoni alla particolare azione dell’aria salmastra per la vicinanza dell’edificio al mare.
Calatrava, già condannato a pagare quasi 3 milioni di euro dalla Cassazione per gli errori di costruzione del Palacio de Congresos di Oviedo e denunciato dalla Generalitat Valenciana per i mosaici che rivestono il Palau de les Arts, avrebbe già ricevuto una comunicazione da parte del Cabildo e il suo studio si sarebbe già reso disponibile ad analizzare la situazione in attesa di ricevere una relazione sullo stato dell’edificio.
Ma al di là di questo diplomatico modo di agire, Calatrava non ha lasciato un buon ricordo sull’isola, come afferma Enrique Amigó, tecnico progettuale del Cabildo.
Ai tempi dell’esecuzione dei lavori, Amigó riporterebbe il particolare legame di incompatibilità che si era creato con il celebre architetto, con episodi che arrivarono all’umiliazione e all’insulto personale.
Secondo quanto afferma Amigó, Calatrava si sarebbe rivolto ad egli con queste parole: “mi stai parlando dalla tua isola, quella che si trova nel culo dell’Europa. Io invece ti parlo da Zurigo, che sta nel cuore. La tua isola non mi merita”.
Ai posteri l’ardua sentenza…