La funivia del Teide resterà chiusa perlomeno fino a domenica prossima
Adesso che possiamo dichiarare concluso con esito assolutamente positivo il salvataggio delle 238 persone che sono rimaste in qualche modo coinvolte mercoledì scorso nel blocco della funivia, già ieri le cabine sono state riportate alle loro basi e oggi verrà fatta la radiografia del cavo di 2.482 metri per vedere se ha subito dei danni dopo la frenata brusca, quando uno dei due cavi ha sormontato l’altro bloccando il transito.
Due tecnici della ditta svizzera Doppelmayr (costruttrice della funivia del Teide) e ingegneri locali lavorano da ieri per conoscere le cause dell’attivazione del sistema di fermata d’emergenza. Verranno sottoposti a revisione in sistemi informatici e meccanici, come anche ispezionate le cabine e le quattro torri.
Delle 111 persone che hanno passato la notte sul Teide, 18 erano escursionisti che non avevano nulla a che fare con l’incidente.
Dieci persone, fra cui tre minorenni con le loro madri, sono state recuperate dall’elicottero della Guardia Civil nella stazione superiore della funivia, operazione risultata abbastanza complessa per le caratteristiche del luogo.
Il resto delle persone è sceso camminando fino al rifugio, dove invece gli elicotteri potevano atterrare senza problemi.
Quelli che si sentivano in grado di farlo hanno deciso di scendere per il sentiero fino a Montaña Blanca e al luogo conosciuto come “Huevos del Teide”, dove c’erano in attesa i veicoli dell’emergenza. Altre 10 persone hanno prenotato alla base della torre 2 e sono stati poi recuperati dall’elicottero della Guardia Civil.
Dopo che è successo il fatto, dopo un paio d’ore di incertezza per i clienti del Teleférico che erano rimasti dentro le cabine, sono stati proprio gli operatori all’interno che hanno attivato il sistema per evacuare singolarmente gli utenti, imbragandoli e facendoli scendere a mezzo di un cavo a terra.
È la prima volta che si verifica un problema di questo tipo in tutta la storia della funivia del Teide.