Punta Brava è il più antico borgo di Puerto de la Cruz, dove, a detta di tutti i turisti che si trovano a passarvi durante il soggiorno, il tempo pare essersi fermato.
Case costruite nella pietra lavica, una surreale tranquillità ancora non contaminata dal turismo di massa, ristoranti tipici che offrono ottimi e genuini menu di pesce fresco secondo la tradizione culinaria tipicamente canaria, Punta Brava è un autentico gioiello dell’intero arcipelago.
Ma a dispetto della sorprendente atmosfera che ancora oggi vi si respira, nel corso degli anni Punta Brava ha subito diverse modificazioni che hanno eliminato per sempre i tratti caratteristici che possedeva e le piccole realtà che la componevano.
Il borgo oggi si apre sul Barranco di San Felipe per terminare al Callejón del Burgado e all’interno di questo tratto di strada trovavano posto le fincas La Viuda Machado, Juan Galán, Victor Machado, Manuel Espuela e La Viuda Medina.
Le spiagge che circondano Punta Brava sono tra le più emblematiche, come La Lajeta, Playa Grande, Playa Charnera, Playa de la Mujeres e Playa Chica, in particolare in quest’ultima è rimasta viva l’antica tradizione dei pescatori con le loro caratteristiche lance ormeggiate.
Nel tempo passato era la finca di Viuda Machado che, grazie ad un lago artificiale di acqua proveniente da Los Realejos, riforniva di acqua potabile tutta la popolazione.
Ora, di quell’antico sistema facente parte del patrimonio idrico di Punta Brava, rimane solo il Pozo ma l’avanzamento dell’urbanizzazione sta velocemente cambiando la fisionomia del luogo con la comparsa di hotel e ristoranti.
La strada principale che attraversava il borgo era sterrata, fiancheggiata da lussureggianti alberi di banane e dal mare e tutte le fincas vi si affacciavano.
La finca San Juán in particolare aveva al suo interno una piccola abitazione abitata da Miguel Marcial e un’altrettanto piccola finca dove attualmente si trova il ristorante El Charcón e i giardini municipali.
Della vecchia strada che cominciava nel Barranco San Felipe non rimane più molto, i lavori di rifacimento hanno tracciato il nuovo cammino asfaltato che parte da Puente de San Felipe e si interrompe appena prima del Loro Parque, dove una volta invece proseguiva.
Nella finca Victor Machado vi era invece un Camino Real che conduceva direttamente al mare, ora scomparso dopo che un signore che comprò la finca decise di chiuderlo e realizzare una strada alternativa al di fuori del possedimento,
La finca Manuel Espuela, venduta dopo essere stata abitata e gestita dalla storica famiglia di mezzadri, è stata oggetto di urbanizzazione e la Viuda Medina, una splendida finca dove si trovava un pozzo di acqua potabile e un lavatoio comune, è stata sostituita da un moderno impianto di depurazione.
L’Ayuntamiento espropriò la proprietà di Don Victorio Machado per costruirvi una chiesa, che attualmente si trova all’incrocio della strada principale con calle Bencomo.
Il vecchio lazzaretto venne distrutto per realizzare al suo posto Plaza Manuel Ballestros, un collegio pubblico e le abitazioni degli insegnanti.
Anche la parte alta di Punta Brava subì notevoli modifiche come quella alla fine di calle Bencomo, dove una vecchia casa abitata da Doña Celestina venne sostituita da un canile.
Tutta questa zona, un tempo formata da frutteti e coltivazioni di patate e cipolle e piccole abitazioni, è stata per molto tempo abbandonata e relegata a parcheggio improvvisato.
Punta Brava continua ad affascinare i turisti, molto spesso ignari di quanto ancora più affascinante e caratteristica si presentava diverso tempo addietro.
di Beatrice Vitti