Sono da poco iniziati i lavori relativi alla prima fase del complesso culturale Parque San Francisco di Puerto de la Cruz, la cui riabilitazione è inclusa nel Plan de Modernización, Mejora e Incremento de la Competitividad della cittadina. (PMM).
L’annuncio è stato fatto dal presidente del Cabildo Carlos Alonso, che ha precisato che la prima fase inizierà con la ristrutturazione della Casa Díaz Fragoso, per un budget complessivo di 441.187 euro e con una ipotesi di esecuzione lavori pari a 10 mesi.
Casa Díaz Fragoso, in calle Augustin di Betancourt, è un edificio a elle, con cortile interno, strutturato su due piani e con una parete confinante con l’antica prigione.
I lavori principali cui sarà sottoposto l’edificio riguarderanno il rafforzamento della struttura, la ricostruzione del tetto e del primo piano, oltre al risanamento delle infrastrutture presenti, senza modificare i principali elementi strutturali e conservandone alcuni come la originale scala di legno.
La storia di Casa Díaz Fragoso risale al 1911, quando Rosalia Díaz Fragoso chiese al maestro artigiano Antonio Martín Núñez di progettare una struttura in grado di ospitare una scuola al primo piano e un alloggio residenziale al secondo; la casa che venne realizzata, al confine con il convento di San Francisco, passò poi in eredità lungo la discendenza della famiglia, fino a quando, nel ventesimo secolo, venne venduta alla città di Puerto de la Cruz, tutt’ora proprietaria dell’immobile.
Per il convento di San Francisco occorre invece fare un balzo nel 1599, anno in cui Juan de Tejera fondò un eremo dedicato a San Juan Baptista che alcuni anni dopo cedette ai frati francescani del convento di San Lorenzo de La Orotava, affinché il luogo, oltre a rappresentare un punto di riferimenti per i fedeli, potesse essere utilizzato per celebrare le messe e tutti i riti cattolici.
Nel 1608 il vicario generale della Diocesi acconsentì alla sua fondazione ufficiale e nel maggio del 1609 presero possesso dell’eremo.
Ben presto l’edificio venne ampliato, inserendo le camere richieste dagli ordini religiosi; dopo la confisca del XIX secolo i monaci lasciarono l’edificio che venne trasformato in un ospedale e in un carcere e successivamente nel XX secolo in una cittadella, fino a quando nel 1966 un terribile incendio ne devastò parte della struttura.
Il nuovo complesso del Parque di San Francisco si propone come punto di riferimento turistico culturale e paesaggistico di Tenerife, dove non solo verranno diffusi i valori storico artistici, ma verranno convogliati più interessi culturali rivolti sia ai cittadini che ai turisti.
Il Parque San Francisco valorizzerà con il recupero e la conservazione uno degli edifici emblematici della storia di Puerto, oltre che simbolo per molti cittadini che hanno frequentato la scuola di Rosa Díaz Agosto.
Il sindaco di Puerto, Sandra Rodríguez, ha sottolineato infatti l’importanza di recuperare un edificio così importante per la cittadina inserendolo in un contesto più moderno come quello che diventerà il Parque San Francisco, la cui storia parte invece dal 2013 quando il Consorcio Urbanístico organizzò un concorso di progetti per la sua realizzazione.
A vincere con il miglior progetto fu la proposta Dunkel, a cura del team di architetti Simón Francés e Judith Sastre, titolari di uno studio nato nel 2007 che non solo ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali, ma che ha collaborato con altri studi dal riconosciuto prestigio internazionale.
I lavori che riguarderanno il nuovo complesso rappresentano l’inizio della rinascita di un luogo emblematico per la città e parte fondamentale della strategia culturale 2020 dell’amministrazione.
Il Parque San Francisco sorgerà su un’area che comprende tre lotti, quella corrispondente al vecchio parco adiacente alla chiesa di San Francisco e quelli corrispondenti alla vecchia prigione e a Casa Díaz Fragoso.
di Beatrice V.Dini