La misurazione di un rilievo come il Teide, oggi si avvale di strumenti avanzati e di una tecnologia che consente agli esperti di ottenere informazioni in breve tempo e con irrilevante dispendio di energie.
Certamente 240 anni fa le cose erano ben diverse ma è a quell’epoca che per la prima volta Charles de Borda, matematico, fisico, astronomo nonché membro dell’Accademia delle Scienze di Parigi, effettuò calcoli e indagini per la misurazione del terzo vulcano più alto del mondo, il Teide.
Charles de Borda, nato a Dax in Francia il 4 maggio del 1733, da famiglia nobile, fu direttore della scuola navale di Francia, inventore del cerchio a riflessione, uno strumento che permetteva una maggior precisione nella misurazione della distanza tra l’osservatore e l’oggetto osservato, nonché uno tra coloro che idearono il sistema metrico decimale.
Con un know how, come di direbbe oggi, di tutto rispetto, Charles de Borda giunse nel dicembre del 1771 a Santa Cruz de Tenerife a bordo della fregata La Flore, accompagnato dagli astronomi Alexandre-Gui Pingré, Jean-René-Antoine Verdun de la Crenne, Mersais e Ozanne.
Dalla baia di Santa Cruz grazie a un sestante, calcolarono l’altezza del Teide di 1.701 braccia, vale a dire 3.315 metri sopra il livello del mare.
Le misurazioni proseguirono dal porto di La Orotava, dove rilevarono 1.742 braccia, ovvero un’altezza di 3.395 metri.
Dal momento che non trovarono i dati combacianti, ipotizzarono che l’errore poteva essere relativo all’inclinazione di un angolo falso calcolato da uno dei collaboratori.
De Borda ritornò quindi nel 1776 a Santa Cruz a bordo della corvetta La Brújula seguita dalla piccola imbarcazione El Pícaro, al fine di realizzare la prima mappa scientifica dell’Arcipelago Canario.
A questa spedizione parteciparono 40 persone e undici ufficiali della Armada spagnola, tra i quali José Valera Y Ulloa, capo della commissione dei confini dell’America meridionale.
Obiettivo principale della nuova missione era quello di correggere i calcoli e le misurazioni precedenti relative al Teide.
Quindi Borda si mosse da Santa Cruz verso il porto di La Orotava dove tra il 28 e il 29 di settembre del 1776 eseguì diverse operazioni trigonometriche, per poi iniziare il giorno 30 la spedizione sul Teide, accompagnato da tre guide locali che trasportavano tutta l’attrezzatura necessaria alla misurazione.
Dopo aver effettuato rilevazioni a Puerto de La Orotava, Puerto di Santa Cruz e sul Pico del Teide, Charles de Borda, avvalendosi in nuovi procedimenti di calcolo ottenuti da strumenti come il cerchio a riflessione, ottenne la misura esatta del Teide, ovvero 1.904 braccia pari a 3.715,583 metri.
Si legge negli scritti pervenuti ai giorni nostri, che Borda riteneva particolarmente affascinante la misurazione del Teide per il lavoro nautico che richiedeva, indispensabile per conoscere l’esatta elevazione del vulcano sfruttando punti di osservazione che sarebbero risultati utili per impostare longitudini e latitudini.
dalla Redazione