Annuncio ufficiale da parte di ASHotel di Tenerife, La Palma, La Gomera e El Hierro per aprire il mercato turistico ai visitatori americani, nell’ottica di espandere i propri confini extra UE.
Il raffreddamento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Messico, sostenuto ampiamente dal nuovo presidente statunitense Donald Trump, si configura come opportunità per deviare il flusso dei turisti americani dalle aree messicane a quelle dell’Arcipelago, dove possono trovare un elevato livello di offerta ricettiva e un ampio ventaglio di proposte naturali, legate al tempo libero oltre che culturali.
L’Arcipelago, dopo tutto, dista tra le cinque e le sei ore di volo dalla costa degli Stati Uniti, dove vivono quasi cento milioni di persone di livello sociale ed economico medio alto, così precisa Marichal, presidente di ASHotel.
L’aumento degli itinerari delle crociere è un altro elemento che gioca a favore dell’Arcipelago, dove i turisti americani potrebbero trovare una valida alternativa alle ormai più che sfruttate coste caraibiche.
Non ultimo, sottolinea Marichal, la possibilità per le Canarie di fungere da piattaforma logistica per le aziende americane che operano in Africa.
Nonostante il Gobierno canario per sua ammissione non appoggi in toto la politica giudicata aggressiva di Donald Trump, alcune espressioni della politica estera ed economica degli Stati Uniti potrebbero influenzare significativamente l’Arcipelago e in particolare modo il suo settore turistico, portando a reindirizzare i flussi turistici sulle isole.
La decisione di sfruttare la particolare situazione statunitense rientra nella tematica della diversificazione a lungo perseguita dall’Arcipelago e che ha già portato a catturare il turismo di Norvegia, Russia e paesi dell’Europa orientale, ampliando così l’offerta a livello globale.
Per effetto della politica estera attuata da Trump, molti tour operator americani stanno già spostando l’attenzione dal Messico ad altre destinazione appetibili e considerando che dei 68 milioni di turisti americani che si muovono in media ogni anni, ben 25,1 milioni si dirigeva in Messico, per l’Arcipelago si prospetta la sfida di catturare una consistente porzione di mercato.
Del resto, come afferma Marichal, se 15 anni fa qualcuno avrebbe detto che i russi avrebbero scelto le Canarie come meta esclusiva per le proprie vacanze, nessuno ci avrebbe creduto, e ora la questione si ripropone per gli americani che, solo nel 2016, sono stati 23.233 ad aver calpestato le spiagge delle isole.