Ancora aperta l’inchiesta sui presunti responsabili del tragico crollo dell’edificio di Los Cristianos del 14 aprile dell’anno scorso, che ha causato la morte di 7 dei suoi abitanti.
L’edificio a cinque piani Julián José, costruito nel 1972, è risultato gravemente indebolito nella sua struttura, causa probabile del suo collasso e condizione imputata a Pedro José Vaquero Moreno, persona indicata dal Banco di Santander, poi assorbita da Banesto, come diretto responsabile per avere avvallato opere all’interno dell’edificio che ne hanno accelerato il crollo.
Vaquero Moreno dovrà rispondere a una lunga serie di domande, per la precisione 62 suddivise in 11 sezioni, nel processo giudiziario istruito a Madrid, al fine di chiarire la sua posizione quando era capo del dipartimento di Banesto e aveva dato il via libera a lavori effettuati nella filiale tra il 2000 e il 2006.
Il procuratore chiede nello specifico, al fine di identificare i veri responsabili della tragedia del crollo, di elencare quali opere sono state eseguite, in quali date, precisando la natura delle stesse e la loro durata, oltre a individuare chi vi è intervenuto e soprattutto se le stesse erano state giudicate compatibili con la struttura esistente dell’edificio.
Alcune domande riguardano i lavori fatti per aprire la facciata con finestre e per rafforzare il bunker della cassaforte, specificando se in quell’occasione siano state considerate eventuali condizioni a rischio, potenzialmente causa di eventuali incidenti.
Nella lunga inchiesta è stata evidenziata la dichiarazione di uno dei vice direttori della filiale, che afferma di aver notato vibrazioni nel terreno durante i lavori e ogni volta che la cassaforte veniva chiusa, oltre a crepe nei soffitti, nei bagni e nell’entrata, particolari notati anche dal personale della filiale e dai suoi clienti.
Il pubblico ministero vuole dissipare i dubbi circa l’esecuzione o meno di studi di carico e di resistenza della cassaforte, circa le comunicazioni, se ve ne sono state, alla polizia e al consiglio comunale e circa la presenza o meno del personale all’interno della filiale quando sono stati eseguiti i lavori.
Oltre all’individuazione dei responsabili del crollo, sono molti i punti che il pubblico ministero vuole chiarire, come ad esempio i reali motivi del trasferimento di Banesto nell’agosto del 2006, dopo aver fatto lavori di ristrutturazione nell’edificio per poi andarsene in locali vicini, o se i proprietari dell’edificio abbiano contattato Banesto per chiedere spiegazioni circa le crepe e le vibrazioni o infine se la banca fosse a conoscenza che gli stessi proprietari avevano richiesto una relazione al tecnico Carlos Andrés Ruiz Perez a seguito dei danni rilevati dopo gli interventi.
Le fonti giudiziarie hanno reso noto che il giudice Sofía Elena Valdivia avrebbe l’intenzione di chiudere il caso entro la fine del 2017 o al più tardi nei primi mesi del 2018.
Una volta identificati i responsabili, rimarrà solo da riflettere sul fatto che quella tragedia, dove persero la vita 7 persone, avrebbe potuto essere evitata.
dalla Redazione