Mi ricordo un gesto che faceva mio padre davanti al passaggio di una signora che conosceva, un lieve cenno del capo, una mano a sollevare di poco il cappello, in segno del profondo rispetto che nutriva per tutte le donne.
Ecco, io penso che davanti ad un artista, chiunque egli sia, un poeta, un pittore, un musicista, dovremmo con le parole, col pensiero, metaforicamente compiere quel semplice atto.
Per omaggiare, ringraziare l’artista, per inchinarci davanti al potere dell’arte. E’ così che voglio introdurre il discorso sulla presentazione di un pittore mio conterraneo, Carlo Forte, un piacentino doc come me, che già da piccolo a scuola disdegnava le altre materie, ed il disegno e il canto erano la sua vera passione, tanto da diventare tenore nel coro del collegio. Carlo Forte, oggi 74enne, allergico alla disciplina e nato spirito libero, in gioventù si deve sottomettere al volere della famiglia. Diventa funzionario del Comune e segretario del Sindaco di Piacenza.
Spirito libero
Dentro di lui però ribolle quel desiderio di libertà mai sopito, sente stretta la sua “divisa”, e negli anni ’70 se ne va in Etiopia, ricoprendo la mansione di Direttore Amministrativo nel progetto della strada del caffè, a metà tra il sogno e il dovere.
Quando torna in Italia termina i suoi studi e si laurea in Scienze Politiche all’Università di Pavia. Nel suo tempo libero partecipa al gruppo di teatro La Canea. I suoi occhi non smettono mai di cercare altre forme, altri colori. Nel 1976 arriva a Tenerife.
L’Isola che pochi hanno conosciuto quando non era ancora anche tanto cemento, case e turismo, com’è ora. Carlo Forte ne rimane incantato, dipinge in stile figurativo, ma la sua anima non ha ancora trovato casa. E’ allora che si reca ancora più lontano, in India, Oregon e Sudamerica, alla ricerca di quello che i suoi pennelli scolpiranno sulla tela al ritorno a Tenerife, tinte calde, intense, piene di allegria. Carlo Forte definisce il nuovo stile che nasce da questi viaggi, di pittura “intuitiva”. Il suo cuore ha custodito ogni esperienza visiva, profumo, forma, ogni nuova emozione, per trasmetterla nei suoi quadri.
Nasce “la casa del pittore”
Arrivano gli anni ’80, quelli che segneranno una svolta per l’isola. Si costruiscono lungo la costa villaggi, alberghi, nuove abitazioni. Carlo Forte, che non si identifica in questi cambiamenti, decide di trasferirsi ad Arona, dove fa restaurare un edificio del XVIII secolo, e sarà in quelle pietre antiche, nei fiori che le circonderanno, scelti per dar luce al terreno circostante, che trasparirà la sua figura di artista che mette magia e genio in quel che sfiora.
In questo periodo il pittore Carlo Forte continua a dipingere e inizia ad impartire corsi di pittura e meditazione. Tantissimi studenti passano attraverso il suo talento, giunti da ogni parte d’Europa, per imparare a tirar fuori il proprio. Per trovare loro una giusta collocazione, la sua casa rurale si trasforma in quattro abitazioni aperte a chi, a Tenerife, volesse immergersi nella natura e rilassarsi. Carlo Forte continua nel suo percorso, insegnando anche in sessioni di pittura “intuitiva”, negli stessi luoghi dove egli stesso ha creato questo angolo di Paradiso.
Carlo Forte ha esposto i suoi quadri in varie parti del mondo, Europa, America Latina, Stati Uniti. Se volete ammirare le sue opere, ed il suo eremo, venite a Tenerife.
di Danila Rocca