La EAPN, la Rete Europea per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ha rilasciato in questi giorni una relazione nella quale emerge che le Canarie sono la comunità spagnola più gravemente colpita dal fenomeno della povertà.
Il 44,6% degli abitanti dell’Arcipelago sarebbe a rischio povertà o esclusione sociale, una percentuale che si attesta come la peggiore di tutta la Spagna e di ben 16,7 punti al di sopra della media nazionale.
Un dato decisamente sconcertante che vede le Canarie in procinto di entrare in una situazione socioeconomica grave.
Nel passato le cose non sono andate meglio, come si deduce dalla relazione che rivela che nel 2016 le Canarie hanno avuto il più alto tasso di povertà definita grave che ha coinvolto il 13,6% della popolazione, seguite da Murcia e Andalusia.
Il drammatico incremento del fenomeno, secondo EAPN, una coalizione indipendente di ONG e altri gruppi affini, alle Canarie è vissuto da quelle famiglie il cui reddito per unità di consumo è uguale o minore del 30% della media delle entrate dell’intera popolazione e in tutta la Spagna vi sono 2,9 milioni di persone che versano in questa precaria condizione.
In particolare le isole dell’Arcipelago hanno i peggiori dati riguardo agli indici di reddito S80/S20, un parametro risultante dal rapporto tra la proporzione delle entrate totali percepite dal 20% della popolazione con i maggiori introiti e quelle del 20% della popolazione con i minori introiti, un valore che consente di determinare con esattezza la disuguaglianza.
Ebbene le isole Canarie sono in testa, o in coda a seconda da che punto le si guardi, in questo indicatore, che nel 2016 ha raggiunto il valore di 8,12 e risulta costantemente in crescita dal 2008 di 3,08 punti.
Il reddito spagnolo medio nel 2016 è stato di 10.708 euro, una cifra che, come molti altri dati contenuti nella relazione EAPN, non è affatto rappresentativo della realtà nazionale, che mantiene delle differenze fino a 6000 euro in alcune regioni.
Se infatti in regioni come i Paesi Baschi e Navarra il reddito medio è pari a 14.345 e 13.408 euro rispettivamente, in regioni come Murcia e Andalusia scende fino a 2400 euro sotto la media nazionale.
Un ulteriore indicatore incluso nel rapporto che evidenzia la pericolosa situazione in cui versano le isole dal punto di vista del fenomeno della povertà, riguarda il numero di persone che vivono in famiglie i cui membri non possono permettersi almeno 4 dei 9 elementi di consumo di base, vale a dire pagare un mutuo, un affitto o le bollette, tenere la giusta temperatura in casa durante i mesi più freddi, godere di almeno una vacanza di una settimana all’anno, mangiare un pasto a base di carne, pollo o pesce ogni due giorni, poter far fronte a spese impreviste, possedere un telefono, una televisione, una lavatrice e un’auto.
Anche in relazione a questo indicatore le Canarie hanno il 10,8% della popolazione che non può permettersi almeno 4 di questi consumi, laddove la media nazionale è pari al 5,8%.
Quella effettuata da EAPN è una realistica radiografia del fenomeno che affligge la Spagna, realizzata con sofisticati indicatori forniti dall’Istituto di Statistica Nazionale.
dalla Redazione