Al sud di Tenerife risultano esserci più crimini che nel resto dell’isola, nonostante i recenti dati indichino che l’operato del capo delle Forze di Sicurezza dello Stato Guillermo Diaz Guerra, nato a Santa Cruz de Tenerife nel 1966, viene considerato come uomo di successo, basti pensare che con meno risorse di personale è riuscito a difendere il territorio con risultati più che positivi.
Rispetto al 2012 la tendenza al ribasso dei crimini ne è un segnale esaustivo, così come il 2016, anno particolare con un aumento preoccupante della criminalità dell’8,5% agli inizi, poi recuperato nel corso dei restanti mesi.
Guerra ha affermato che i dati positivi sono il risultato di un enorme sforzo ed entusiasmo da parte di tutto il Corpo di Sicurezza dello Stato ma nel caso specifico di crimini sessuali e violenze di genere i numeri sono ancora elevati a causa, precisa, dell’aumento di presenze soprattutto nel sud di Tenerife.
Un aspetto frustrante, sottolinea Guerra, che ha ben poco a che fare con l’attenta vigilanza del Corpo sul territorio e che riguarda situazioni per lo più familiari e spesso taciute, anche se, precisa, si rivela una maggiore tendenza alla denuncia rispetto a qualche anno fa.
Le vittime oggi, dice, hanno perso un po’ della paura che le caratterizzava ed escono sempre di più allo scoperto; riguardo invece alla situazione specifica del sud dell’isola, il maggior problema parrebbe legato all’ascesa del turismo, che porta ben 40.000 persone in più al giorno sul territorio rispetto a 4 anni fa.
I modelli adottati dalle Forze dell’Ordine sono ancora impostati su parametri degli anni Novanta, nulla a che vedere dunque con la realtà attuale; eppure, secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea che ritiene opportuni 1,8 agenti ogni 1000 abitanti, nel sud di Tenerife ve ne sono 2,1.
Questo fa delle Canarie e della provincia del sud di Tenerife in particolare, un territorio con un tasso medio di criminalità al di sotto di quello nazionale ed europeo.
E non è un risultato da poco, precisa Guerra, dal momento che nelle Canarie le forze dell’ordine lavorano molto duramente e il risultato è la garanzia di sicurezza per cittadini e turisti.
Appare comunque evidente che occorre migliorare ancora, in zone particolarmente sensibili come ad esempio La Laguna, dove è stato approvato un budget per ristrutturare la stazione di polizia; l’obiettivo è di agire analogamente per Puerto de la Cruz, con un progetto che vede coinvolti Gobierno delle isole e Ayuntamiento di Santa Cruz.
Guerra, nella sua intervista rilasciata a un noto giornale, illustra poi l’evoluzione dei crimini negli ultimi tempi, come il furto di rame e le ruberie nelle aziende agricole, fenomeni legati alla crisi del momento e monitorati dalle forze dell’ordine.
Nel caso del rame, coloro che acquistano materiale derivante da furti sono pochi e facilmente individuabili mentre per i furti di avocado, che sfruttano canali paralleli di commercio, è più difficile monitorarne lo smercio illegale, che utilizza talvolta metodi poco tracciabili come la vendita porta a porta.
Nelle isole inoltre, sottolinea Guerra, non esiste un registro ufficiale di produttori di avocado e questo complica molto il lavoro delle forze dell’ordine.
Sulle dinamiche degli scarichi in mare di acque reflue, uno dei crimini più chiacchierati nel 2017, Guerra afferma con soddisfazione che è grazie all’operato del Corpo di Sicurezza che si è riusciti a riaprire il dibattito, a dispetto di una certa latitanza da parte del Gobierno e dall’impossibilità di accedere al nuovo censimento annunciato dallo stesso.
Guerra è stato protagonista di un altro punto cruciale per la sicurezza dei cittadini, quello delle strade, rendendo più facile agli esperti della Guardia Civil de Tráfico l’adozione di soluzioni a basso costo e a effetto immediato.
Insomma, tutto a posto e niente in ordine, ma l’impegno è sicuramente da uno che conosce il fatto suo.
di Ilaria Vitali