Saranno 56 i nuovi radar di cui le Canarie si doteranno per migliorare le previsioni del tempo e ottenere informazioni predittive meteorologiche più localizzate.
Il Gobierno indirà infatti a breve una gara di appalto per l’installazione di 56 strumenti di elevata precisione che permetteranno a AEMET, l’agenzia meteorologica statale, di prevedere le condizioni del tempo nell’Arcipelago.
15 di questi radar saranno in particolare destinati ala misurazione dell’impatto dei cambiamenti climatici e tutti i 56 strumenti saranno distribuiti tra El Hierro, La Gomera, La Palma, Tenerife, Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote.
Il progetto di ampliamento delle stazioni meteo è stato commissionato dal Ministero all’azienda pubblica Grafcan per un importo pari a 600.000 euro e si avvarrà, per 9.000 euro, di un’assistenza tecnica dell’Osservatorio Canario del Cambio Climatico, e di personale che si occuperà della strumentazione, una volta implementata.
L’obiettivo di avere previsioni del tempo più localizzate e quindi riferite a comuni e territori ben circoscritti è fondamentale e non va sottovalutata l’importanza di avere una banca dati a disposizione di amministrazioni e ricercatori per studiare i cambiamenti climatici.
Attraverso uno studio condotto dall’Università di Las Palmas di Gran Canaria, sono state stabilite le migliori aree di ubicazione dei radar e i modelli di questi ultimi, che saranno prevalentemente micro radar, radar e sensori.
Un responsabile, sottolineando l’impegno profuso per realizzare il progetto, ha evidenziato una particolare cura nell’evitare doppi radar e quindi un’oculata razionalizzazione della spesa pubblica.
A fronte di un’iniziativa così attenta e all’avanguardia, Manuel Marrero di Podemos si sarebbe pubblicamente opposto alle spese messe a bilancio dal Gobierno, sottolineando che esistendo già Aemet, risulta poco plausibile la realizzazione di una rete aggiuntiva che, solo trascorsi diversi anni, sarà in grado di entrare a pieno regime.
Di contro Luz Reverón del Partito Popolare ha appoggiato il progetto puntando l’attenzione al fatto che i cambiamenti climatici provocano ormai sulle isole tempeste di elevata intensità, periodi di siccità pericolosi per colture e ambiente e innalzamento anomalo del livello del mare.
Giandomenico Mucci