Nell’Arcipelago delle Canarie vengono consumate ogni anno circa 31 milioni di tonnellate di pollo proveniente da diverse parti del mondo, incluso il Brasile dove, secondo una ricerca effettuata dalla UE, risulta in atto una epidemia di salmonellosi.
Al momento ci sarebbero 9 aziende colpite dal fenomeno, notizia confermata anche dalla ABPA, l’Associazione brasiliana di proteine animali.
La percentuale di pollo acquistato dall’Arcipelago in Brasile è relativamente bassa e ancora non vi sono cifre ufficiali circa le misure di controllo applicate nelle isole che però hanno bloccato i container delle navi MSC arrivate al porto di Las Palmas.
In particolare dal Brasile le Canarie hanno importato nel 2014 526 tonnellate di pollo intero, mentre nel 2015, pari a un -15,4%, 445 tonnellate; le importazioni dell’Arcipelago di tagli di pollo sono state 5.252 tonnellate nel 2014 e 11.170 tonnellate nel 2015, con un incremento del 112,7%.
In generale in Europa viene acquistato il 7,3% del pollo prodotto in Brasile, secondo i dati di APBA del 2017, e il maggior consumatore in assoluto a livello internazionale è l’America.
Il Servizio di Ispezioni e di Sicurezza Alimentare del Dipartimento di Agricoltura FSIS, sottolinea che i tassi di contaminazione da salmonella tendono a essere molto più elevati nei tranci di pollo che in polli interi.
La decisione della UE di effettuare maggiori indagini circa la carne proveniente dal Brasile, è nata dopo l’operazione Carne fraca, carne debole, realizzata nel marzo del 2017 dalla stessa Polizia Federale del Brasile con il fine di indagare sulle operazioni fraudolente di uomini di affari e funzionari.
L’operazione, ai primi di marzo di quest’anno, ha permesso alle autorità brasiliane di smantellare un’organizzazione che consentiva al colosso del settore BRF di adulterare la qualità dei suoi prodotti.
In particolare le indagini hanno rivelato che 5 laboratori privati accreditati in Brasile offrivano test fraudolenti circa la qualità delle campionature alimentari analizzate, con la complicità dei dirigenti della BRF e i dipendenti dello staff tecnico, qualificati come professionisti responsabili del controllo qualità.
La BRF esporta pollo con i marchi Sadia e Perdigão ed è la maggior esportatrice del Brasile, seguita da JBS.
Le imprese che invece importano prodotti dal Brasile sono Jaime Lorca, Congelados Hermania, Ahumados Canarios, Productos Importados de Alimentación (Piasa), quest’ultima in collaborazione con Montesano detiene la catena 5 Océanos.
Figurano inoltre Frigo, Jucarne, che ha prodotti in tutte le catene dei supermercati, gli alimentaristi Domingo Gutiérrez, che però ha dichiarato di non importare pollo dal Brasile, Frigo Martel e Alcruz Canarias.
Tra questi Jucarne e Alcruz Canarias, dopo la notizia del pollo adulterato, hanno immediatamente rilasciato alcune dichiarazioni, dove sottolineano che tutto il pollo importato in quel periodo incriminato è stato analizzato dalla Sanidad de Canarias e che, in presenza di risultati dubbi, sono state eseguite seconde indagini presso istituti in Spagna, senza però mai rilevare situazioni di pericolo per la salute dei consumatori.
Ahumados Canarios ha invece dichiarato che pur avendo importato pollo dal Brasile, non è stato rilevato alcun problema, mentre Frigo Martel ha ammesso che la notizia del pollo adulterato ha provocato non pochi problemi ma che, fortunatamente, non è stata riscontrata alcuna anomalia.
Suárez Frigo ha invece dichiarato di comprare pollo solo dall’Europa mentre Domingo Gutiérrez di importare dal Brasile solo mele cotogne.
Insomma, pare che alle Canarie il livello di allerta sia elevato ma che i consumatori possano dormire sonni tranquilli grazie ai numerosi controlli che vengono effettuati dai diversi importatori.