Il 30 di settembre ben 116.000 candidati in tutta la Spagna hanno partecipato alle selezioni per ottenere uno dei 2.295 posti di lavoro permanenti come postino, il secondo invito per impiego statale nell’ultimo decennio.
La nuova offerta di piani di impiego pubblici copre infatti 2.295 posti di lavoro da postino, dei quali 45 destinati nella provincia di Tenerife, dove a Santa Cruz presso la Facoltà di Giurisprudenza e a San Cristobal de La Laguna nell’Aulario General de Guajara, si sono tenute le selezioni.
Il CCOO, il più grande sindacato delle Poste, ha valutato positivamente questa offerta di impiego pubblico, frutto di negoziazioni e mobilitazioni grazie alle quali è stato possibile far incorporare un emendamento nel bilancio generale dello Stato, al fine di aumentare il tasso di sostituzione che ha permesso la chiamata di quasi 6.000 posizioni fisse nel periodo 2015-2017, di cui però solo 1.606 sono state incorporate.
Il CCOO ha inoltre segnalato che il Gobierno ha un debito in termini di impiego fisso con Correos di circa 9.000 unità, dopo la distruzione di 15.000 posti di lavoro di qualità negli ultimi 10 anni, e ha inoltre severamente criticato il fatto che la figura del postino si sia convertita, per l’impresa pubblica, in quella con la maggior caratteristica di precarietà, fatto dimostrato dal 35% di precarizzazione e dal 22% di contratti giornalieri e addirittura orari.
A livello provinciale il lavoro perso negli ultimi 10 anni è stato di circa 300 posti, di cui 80 chiamati tra il 2015 e il 2016, una cifra chiaramente scarsa per fornire un servizio postale pubblico di qualità.
La mancanza di personale si è riflessa quotidianamente in sovraccarichi di lavoro per il personale in forza, in un marcato deterioramento della fornitura del servizio pubblico postale ai cittadini di comuni e distretti, con il conseguente coinvolgimento di centinaia o migliaia di abitanti che sono stati privati del diritto a un servizio postale di qualità.
Data la situazione definita pessima, il CCOO ha annunciato un autunno caldo a livello regionale e locale, con 3 scioperi generali entro la fine del 2018 in caso il Gobierno attuale non apra immediatamente un processo di negoziazione che consenta di riconquistare quanto tagliato dal precedente governo, oltre che di garantire un servizio pubblico di qualità, una regolamentazione dell’impiego di postino con salari più elevati, un piano pluriennale di assunzione di minimo 13.000 e massimo 14.000 posti fissi per il periodo 2018-2021 (cifra che include il debito occupazionale dei 9.000 posti di lavoro) e l’attivazione di un piano aziendale per aumentare le entrate mediante la diversificazione.