Alla fine degli anni ’80 un gruppo composto da giornalisti canari e di altri paesi, ma con base sulle isole, venne coinvolto dalla compagnia CASA, Construcciones Aeronáuticas S.A., per prender parte ad un viaggio in Indonesia.
Si trattava in pratica di promuovere il bimotore CN235, fabbricato in collaborazione con la CSA indonesiana Nurtanio, membro della società aerospaziale spagnola, collocandolo alle Canarie per favorire la nascita di Bintur,.
Quattro di questi bimotori hanno volato tra le isole per anni, fino a quando non sono stati sostituiti dai più moderni ATR.
I comandanti Carlos Gomez e Alfonso Pérez di Bach, volando sopra il mare delle isole, arrestarono i due motori del CN235 durante il volo di prova, e l’aereo cominciò a fluttuare nell’aria senza nessun problema.
Ahmed Habibi era l’ingegnere formato in Germania, ministro dell’Industria e della Tecnologia dell’Indonesia, nonché presidente del paese; persona dall’intelligenza acuta e squisito padrone di casa, egli ricevette il team del velivolo insieme a molti altri giornalisti, tra i quali Chema Sanmillán, addetto stampa di Casa Spagna, che fece da anfitrione.
Il gruppo sostò nei migliori hotel e ristoranti, tra cui il Meliá di Bali, appena inaugurato, che, con i suoi giardini, le sue piscine e le strutture all’avanguardia, colpì notevolmente i giornalisti.
Il gruppo assistette quindi ai rituali funebri tipici del paese, osservando le alte pire di fuoco sulle quali ardevano i morti, ai pasti della gente comune, che mangiava i cervelli delle scimmie appena macellate, tutte usanze piuttosto brutali per l’uomo occidentale.
I giornalisti ebbero modo di visitare anche i meravigliosi tempi buddisti dove, per l’occasione, diedero vita a cerimonie e danze locali ma provarono anche l’ebbrezza di osservare i voli acrobatici degli elicotteri.
A Jakarta visitarono uno dei più grandi bordelli mai visti, disposto su più piani e indicato come una grande attrazione turistica.
Queste sono storie e aneddoti di altri tempi, che arrivano quasi scoloriti come le vecchie cartoline, ma che inevitabilmente fanno parte di Puerto de la Cruz, una realtà nata da una piantagione di banane e oggi punto di riferimento per molti turisti.