Nonostante il picco di virulenza sia atteso sulle isole a gennaio 2019, la campagna di vaccinazione contro l’influenza è iniziata dalla fine di ottobre con 222.000 dosi di vaccini.
Il ministero della Salute del Gobierno delle Canarie ha presentato l’operazione di vaccinazione precoce come azione necessaria e raccomandata a causa del costante arrivo di turisti nell’Arcipelago che potrebbero portare i diversi ceppi dell’influenza prima del tempo.
Gli appuntamenti saranno assegnati a tutte le persone appartenenti alle cosiddette categorie a rischio, come quelle di età superiore a 60 anni e quelle che soffrono di patologie che le rendono sensibili a gravi complicanze in caso di contrazione del virus; sarà sufficiente telefonare al Servicio de Información al Ciudadano al numero 012-922239301 oppure 928219030.
Il Direttore Generale della Sanità Pubblica José Juan Aleman e il Direttore della Sezione di Epidemiologia e Prevenzione Amós García, hanno presentato la campagna di vaccinazione a Santa Cruz de Tenerife, sottolineando che obiettivo principale non è tanto quello di evitare il contagio dell’influenza, bensì quello di evitare decessi e gravi complicanze nella popolazione a rischio.
Con l’acquisto delle 222.000 dosi di vaccini antinfluenzali, aumentate rispetto alle 203.950 dell’anno precedente, la Sanità ha voluto disporre di un numero sufficiente di somministrazioni per rispondere ragionevolmente ai picchi della domanda.
La popolazione, ha precisato Aleman, è diventata più sensibile all’importanza della vaccinazione contro l’influenza che, per molte persone, rappresenta un vero e proprio rischio di decesso e, data la situazione, sarebbe inammissibile esaurire i vaccini nel mezzo della campagna.
La OMS ha effettuato una valutazione dei ceppi influenzali che circolano nell’emisfero settentrionale, al fine di progettare il vaccino da somministrare nella stagione 2017-2018, raccomandando, a differenza dello scorso anno, un tetravalente.
L’Arcipelago è una delle poche comunità ad avere scelto questo tipo di vaccino che copre due ceppi di virus A (H1N1 e H3N2) e due lignaggi di B (Victoria e Yamagata); in questo modo sarà possibile garantire la massima protezione a tutta la popolazione, con particolare riferimento agli over 65 ai quali il vaccino è in grado di aumentare la risposta immunitaria.
Nel corso della passata stagione, alle Canarie l’influenza ha causato oltre 1.000 ricoveri, dei quali 302 classificati gravi, 97 trasferiti in terapia intensiva e 37 deceduti, fra cui 1 neonato, mentre durante la campagna 2016-2017 si sono verificati 154 casi di influenza, dei quali 70 trattati in unità intensiva e 28 deceduti.
A differenza delle altre comunità dove viene considerata a rischio l’età a partire dai 65 anni, nell’Arcipelago ci si rivolge agli over 60 anni, in modo da coprire una popolazione più ampia.
Nella risposta delle categorie a rischio alla campagna di vaccinazione, quella delle donne in stato di gravidanza è aumentata, raggiungendo il 74%, ha annunciato Aleman con soddisfazione.
L’importanza della somministrazione del vaccino in donne gravide è data dalla particolare condizione di queste ultime, il cui sistema immunitario non è perfettamente efficace; la prima vittima in Spagna nel 2009 nella prima pandemia di influenza è stata una donna incinta.
L’influenza è una malattia dei bambini che uccide gli anziani, precisa García, e i tassi di mortalità elevata tra questi ultimi sono spiegati dal fatto che i bambini in famiglia sono spesso i vettori dell’influenza.
Importante è infine la vaccinazione di tutto il personale sanitario affinché si escluda la possibilità di divenire un trasmettitore involontario della malattia.
Per anni il Gobierno delle Canarie ha promosso la campagna di vaccinazione attraverso l’invio di SMS ai gruppi a rischio, nei quali si ricordava l’importanza della prevenzione e il centro sanitario più vicino.