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    Spigolature dicembre 2018

    Aspetto seduto su una sedia di domande.

    Così, tanto per dire…quali domande farsi fuori dell’uscio del Paradiso Terrestre.

    La nostra presenza nella nostra vita è di nostra competenza?

    Diverso sarebbe chiedere a qualcuno, ad esempio: “la MIA presenza nella TUA vita è di MIA competenza?”

    Allora potrebbero rispondere di SI’ e ci potrebbero dire: “è di tua competenza, dunque sei responsabile, quindi vedi di trattarmi bene, con dolcezza, con fantasia…”

    Oppure potrebbero dire NO semplicemente perché non gli interessa avere la nostra presenza nella loro vita.

    Ma mi sembra stupidamente complicato quando ritorniamo alla prima domanda: come ci rispondiamo?


    “Sì signor Rossi è tua competenza la presenza del signor Rossi nella vita del signor Rossi”.

    Di conseguenza mi chiedo: perché il Paradiso Terrestre si chiamava “Paradiso”?

    Forse perché non dovevamo scegliere come e dove agire, non avere la conoscenza del bene e del male per fare delle scelte, c’era chi faceva per noi (praticamente “Dio”) e tutto andava bene.

    Invece abbiamo detto: voglio essere responsabile della mia vita, avere la competenza di gestire le mie cose.

    E facciamo danni.

    Ma qualcuno ci vuole bene.

    “Ne abbiamo attraversate di tempeste e prove antiche e dure ma abbiamo sempre avuto un aiuto da un’invisibile carezza”.

    Degna è la nostra vita quando siamo svegli e ci guardiamo e non ci rifugiamo in sogni che portano al nulla.

    E quanti personaggi inutili abbiamo indossato e quanti inutili ne abbiamo subiti.

    Max Born, uno dei padri della quantistica, la pensa così: “Io credo che idee come certezza assoluta, verità assoluta, precisione assoluta, verità finale, etc, siano finzioni dell’immaginazione che non dovrebbero essere ammissibili in alcun campo.

    D’altra parte ogni affermazione probabilistica è giusta o sbagliata secondo il punto di vista della teoria su cui si basa. Questa scioltezza di pensiero pare a me il più grande regalo che ci possiamo fare.

    Perché, credere nell’esistenza di una verità unica, e credere di esserne il possessore sono le radici di tutto il male che c’è nel mondo”.

    Ho citato questo pensiero di Born per chiarire cosa intendo quando dico che non credo alle “verità” che ci propinano anzitutto i social, ai sistemi di marketing conosciuti oggi per rendere giusta e “affascinante” una decisione, organizzare meglio la nostra esistenza, all’osservazione che crea una “legge” definitiva. 

    Se vuoi far divertire Dio raccontagli i tuoi progetti.

    Andrea Maino

    Foto:

    Banksy che si autodistrugge

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