Buon dicembre e buon Natale a tutti.
Le sere d’inverno sono veramente suggestive per osservare il cielo, soprattutto per la comparsa di alcune fra le costellazioni più note e importanti.
Questo grande piacere, unito a stupore, a Tenerife può essere maggiormente praticato in quanto le tiepide sere invernali dell’arcipelago canario simili alle notti di maggio nel nord dell’Italia incoraggiano di certo la permanenza all’aperto.
Un termometro che non ho mai visto scender di notte sotto i 16° C costituisce di certo un incoraggiamento ad osservare il Cielo notturno.
Uno dei motivi che affascinano e spingono l’uomo alla contemplazione del cielo stellato credo sia il senso di immensità e l’istinto che porta ognuno di noi a “capire” che la contemplazione è magica perché non stiamo osservando solo lo spazio ma anche e soprattutto il Tempo.
E’ quindi impossibile non giungere a pensieri di carattere filosofico in quanto propri dell’uomo in ogni epoca.
Un tempo di fronte all’incommensurabile si riteneva tutto fosse dominato da un Dio o da vari Dei, oggi, i Cartesiani cercano di comprendere in modo scientifico, spesso con scarsi risultati l’Universo, la sua formazione, il suo destino.
Detto in altre parole, se si dovesse riassumere in tre domande tutta la sete di conoscenza dell’Umanità credo esse sarebbero: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
Senza prenderci troppo sul serio perché la riflessione rischierebbe di far vacillare il lume della ragione, proviamo ad immaginare l’universo, la nostra casa al suo interno è la via Lattea, un disco del diametro di circa 100.000 anni luce, un luogo tutto sommato piccolo ed intimo se paragonato a quel che vi è fuori da Essa, iniziamo dal Gruppo Locale, un piccolo ammasso di galassie a cui appartiene la Via Lattea distribuito in uno spazio di circa 6/8 milioni di anni luce, qui troviamo la galassia Andromeda, la galassia del Triangolo e le Nubi di Magellano.
Fuori dal gruppo locale vi sono gli ammassi di galassie strutture gigantesche che sfuggono alla nostra capacità di immaginazione.
Gli ammassi della Vergine e della Chioma di Berenice si estendono per decine di milioni di anni luce e contengono migliaia di galassie.
Le galassie si riuniscono in Superammassi e per controparte vi sono i cosiddetti Vuoti ossia luoghi ove la materia scarseggia.
Un tipico vuoto ha forma sferoidale e un diametro di circa 200 milioni di anni luce.
Fermiamo il ragionamento che potrebbe impressionare dicendo che Betelgeuse, una gigante rossa, seconda stella più luminosa della costellazione di Orione ha un diametro stimato di circa 1000/ 1050 volte quello del Sole. Inconcepibile!
Tornando alla semplice osservazione delle costellazioni, il mese di dicembre osservato “faccia a Sud” mostra i classici asterismi dell’inverno nell’emisfero Nord.
Verso Ovest abbiamo il pianeta Rosso, Marte, riconoscibile per la sua luce aranciata e, a differenza delle stelle, fissa, che inizia a tramontare dopo esser stato protagonista nel cielo durante tutta l’estate, stessa sorte inizia a fare anche il Grande quadrato di Pegaso già citato nel mese scorso ed invece diviene assoluta protagonista una delle costellazioni più belle e caratteristiche dell’intero cielo nell’emisfero boreale, Orione, con la sua cintura e la sua caratteristica forma, che mi permetto di definire come la caffettiera moka, ben conosciuta da tutti noi Italiani e inventata dal famosissimo industriale Renato Bialetti!
Il perimetro di Orione è delimitato da 4 stelle luminose, partendo dall’alto in senso orario: Betelgeuse, Bellatrix, Rigel e Saiph.
Questa costellazione dagli innumerevoli risvolti mitologici costituisce il miglior “centraggio” per l’osservatore in questo periodo, una volta individuata con buona precisione, può iniziare a cercare le altre stelle nel modo seguente: osservando verso Nord si nota un pentagono dove solo una stella spicca per luminosità, è quella Capella della costellazione dell’Auriga, immaginando una lunga dolce curva che raggiunge il mare su di essa si notano due stelle, Castore e Polluce, della Costellazione dei Gemelli, seguendo la curva troviamo Procione del Cane Minore e infine Sirio del Cane Maggiore, azzurra e luminosissima.
Poco sopra Orione Troviamo una stella Rossa, Aldebaran, l’Occhio del Toro e ancora un poco sopra le Pleiadi, la Luna che sarà piena il 22 dicembre vicina alla costellazione del Toro e potrà dar problemi limitando la visibilità di un interessante fenomeno celeste: la Cometa 46P Wirtanen, essa apparirà a novembre e rimarrà ben visibile in cielo nel periodo Natalizio tanto da meritarsi il nome “cometa di Natale”.
Scoperta nel 1948 essa viaggia su un’orbita molto ampia collocata tra la Terra e Giove, ha un periodo di rivoluzione di 5 anni e proprio il 16 dicembre passerà al suo punto più vicino al Sole ossia al perielio.
Sarà osservabile, luminosità della Luna permettendo, tra la costellazione del Toro e quella delle Pleiadi, visibile meglio con un piccolo binocolo essa apparirà come un batuffolo luminoso, un poco sotto la costellazione delle Pleiadi e un poco sopra la stella Aldebaran, come già detto “occhio del Toro”.
Sarà visibile anche la Via Lattea, ma solo nelle serate particolarmente terse sotto forma di nebbia lattiginosa, salendo da Est, vicino a Sirio, Betelgeuse e Capella.
Per i mattinieri, saranno visibili due importanti pianeti esterni, appena prima del sorgere del Sole verso Est, Venere e, molto basso sull’orizzonte del mare Giove, che spariranno con l’arrivo della luce del Sole, che sorgerà verso il 20 dicembre, alle ore 7,53.
Nello stesso periodo, solstizio invernale, con il tramonto del Sole alle ore 18,15 la durata del giorno sarà di 10h e 21m contro le 13h e 55m del solstizio estivo, 21 giugno.
Questo scritto non ha pretese di rigore scientifico ma vuole essere il pretesto per volger gli occhi al cielo con curiosità e stupore.
Come sempre per meglio localizzare gli asterismi si rimanda all’uso di programmi per Smartphone quali Starcalc e Skeye, per ogni curiosità sulle comete si rimanda al web dove è consultabile un’enorme mole di materiale.
E’ gradita l’occasione per augurare Buon Natale e Felice Anno a tutti i lettori di Leggo Tenerife ed alla sua Redazione.
A presto!
Rodolfo Piralla