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    Termiti a Tenerife, situazione vicina al punto di non ritorno

    Quella delle termiti a Tenerife è una vera e propria piaga che si sta diffondendo su tutta l’isola, procurando danni ingenti alle abitazioni e agli alberi in generale.

    Le termiti che affliggono Tenerife sono quelle cosiddette orientali (Reticulitermes flavipes), originarie degli Stati Uniti, dove costituiscono un problema di assoluta priorità per il governo.

    Il Dipartimento della Sostenibilità, dell’Ambiente e della Sicurezza del Cabildo di Tenerife, attraverso il Ministro José Antonio Valbuena, ha disposto un piano di emergenza che include tra i 40mila e i 60mila dispositivi per combattere le termiti, benché gli esperti abbiano avanzato seri dubbi sulla possibilità di sradicare completamente l’invasione che, al momento attuale, sembra essere vicina a un punto di non ritorno.

    Del resto già nel mese di giugno del 2018 i risultati dei test genetici effettuati nei laboratori francesi, rivelarono con assoluta certezza che le termiti avevano iniziato una silente invasione nel territorio di Tacoronte; da allora fino a oggi non solo la piaga non è stata eliminata, bensì si è diffusa nella zona di El Pris, nella Valle de Guerra, nel municipio di La Laguna e, recentemente, ad Arona, dove è stato individuato un focolaio.

    Di fronte a un tale scenario, Valbuena spiega che la prima cosa è stata contattare l’Università di La Laguna per sviluppare uno studio accurato al fine di conoscere la situazione reale delle aree colpite e di individuare il punto di origine dell’invasione delle termiti.

    Successivamente è stata contattata un’azienda specializzata in disinfestazioni con un’esperienza quasi centenaria, sia in ambito nazionale che internazionale, nel controllo e nello sterminio di questo parassita; il metodo di lavoro include l’uso di prodotti che agiscono sulle termiti, senza però danneggiare l’ambiente o colpire altre specie.

    L’efficacia della metodologia è stata testata in altri territori con caratteristiche simili a quelle presenti a Tenerife, oltre che in laboratorio, e i rapporti forniti dall’azienda e dall’Università hanno rivelato che si ha a disposizione ancora un tempo minimo sufficiente per sterminare completamente questa piaga, tempo oltre il quale non rimarrà altro che effettuare azioni di controllo.


    A tal proposito il Cabildo ha espresso l’intenzione di voler agire immediatamente, senza perdere tempo in riunioni e incontri di lavoro, richiedendo subito un preventivo sia all’azienda specializzata che all’Università per poter mettere a budget il programma di eliminazione delle termiti sull’isola.

    Una volta avviate le azioni necessarie, l’Università continuerà ad essere coinvolta fornendo supporto nelle attività di campionatura e monitoraggio richieste dall’azienda.

    Si prevede che l’intervento avrà una durata di circa un anno e mezzo, anche se la fase finale sarà quella di verificare che il metodo abbia avuto efficacia e che le termiti siano completamente scomparse; il tempo necessario alla loro eliminazione è stato stimato tra i 3 e i 9 mesi, in base al numero di insetti trovati.

    Valbuena ritiene necessario che gli incontri per organizzare le varie fasi del lavoro vedano presenti anche i rappresentanti dei municipi di Arona e Tacoronte, oltre a quelli di La Laguna, essendo importante la collaborazione di tutte le amministrazioni coinvolte al fine di debellare il problema.

    Il Cabildo è convinto che il ritardo nell’affrontare in maniera efficace l’invasione delle termiti sia imputabile all’Ejecutivo regional, accusato di inazione nei confronti di un flagello che ha già colpito oltre 100 case nel solo comune di Tacoronte.

    Purtroppo, afferma il direttore generale della Anecpla (Asociación Nacional de Empresas de Sanidad Ambiental), Milagros Fernández de Lezeta, quando viene rilevata la presenza in casa delle termiti, è troppo tardi; il danno che questi parassiti causano silenziosamente e nel tempo, non viene infatti né sentito e neppure percepito e quando ci si accorge della loro presenza tale danno, nella maggior parte dei casi, è enorme e irreparabile.

    A tal proposito la Anecpla ha espressamente richiesto che la ITE, Inspección Técnica de Edificios, includa la rilevazione di organismi xilofagi (ovvero organismi che si nutrono di legno sia vivo che morto), al fine di frenare o prevenire il fenomeno.

    Franco Leonardi

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