L’aglio nero è un prodotto che nasce in Corea e deriva dalla fermentazione dei bulbi bianchi in ambiente umido, a una temperatura attorno ai 60°C per circa un mese; segue una essiccazione di 45 giorni.
L’aglio fermentato ha un sapore molto più dolce rispetto all’aglio tradizionale, non ha odore e lascia un retrogusto di liquirizia sul palato.
L’aglio nero ha un minor contenuto di componente antibatterico rispetto a quello tradizionale, ma ha una maggiore concentrazione di antiossidanti, il doppio del contenuto di fosforo e un quantitativo sette volte più alto di calcio e di proteine.
Migliora la forza fisica, riduce l’affaticamento e la durata dei raffreddori e previene l’invecchiamento.
Migliora il metabolismo del glucosio, protegge il cuore e riduce il colesterolo.
È un antiossidante, un antitrombotico, elimina i parassiti intestinali, e facilita l’eliminazione dei metalli pesanti presenti nell’organismo ed è diuretico.
In cucina può essere utilizzato sia crudo che cotto come quello bianco.
Se prevedete di cuocerlo fatelo a fuoco dolce: si scioglierà proprio come accade alle acciughe, senza assumere il retrogusto amarognolo dell’aglio bruciato.
Preferite quello di origine iberica, sicuramente di qualità superiore.
E’ controindicato per chi è affetto da ulcera.
Una nota dolente è il prezzo: arriva a costare fino a 10 volte l’aglio tradizionale.
Anna Catalani