Sono stati presentati i risultati degli scavi che hanno confermato che l’insediamento era esteso fin dall’inizio a tutta l’isola e non per fasi.
Lo scavo della grotta di Las Mejoras, nella gola di Los Gomeros, ha dimostrato che questa enclave di Tijarafe, antico villaggio aborigeno, è un punto fondamentale per approfondire la conoscenza della cultura dell’antica Benahoare.
A seguito degli scavi sono stati inventariati complessivamente 1.669 reperti archeologici, senza contare i resti di fauna e ittiofauna (pesci), che l’archeologo Jorge Pais sta analizzando.
Insieme possono raggiungere un totale di 4.500 pezzi, secondo Pérez Caamaño, che ha sottolineato l’aspetto qualitativo del sito.
Nel sito di Las Mejoras sono stati trovati resti ceramici di tutte le fasi (eccetto una sottofase tipica della zona), così Caamaño conclude che c’è stato un insediamento nella regione nord-occidentale fin dall’inizio, all’incirca dall’inizio del I secolo a.C.
Uno degli obiettivi era quello di trovare una stratigrafia intatta come quella di El Tendal o Los Guinchos, e pur non avendola trovata, gli archeologi sono soddisfatti per gli elementi di cultura materiale recuperati che sono assolutamente rappresentativi della società aborigena di La Palma.
Nella grotta di Las Mejoras è stata ottenuta una straordinaria quantità e qualità di informazioni archeologiche.
Oltre alla ceramica, sono stati trovati resti dell’industria ossea, come punzoni, piccoli aghi e perline e anche quello che sembra un piccolo idolo, poco più di tre centimetri, fatto d’osso.
Inoltre sono stati trovati tre esemplari di lapa majorera, che non sono affatto frequenti a La Palma.
Per quanto riguarda l’industria lapidea, Caamaño ha evidenziato la presenza di utensili di basalto di alta qualità, come frantoi e macine in pietre, ecc.
Per quanto riguarda i resti della fauna situata nella grotta della gola di Tijarafero, Jorge Pais ha menzionato la presenza di capre, pecore, maiali, gatti, uccelli, possibilmente cani e persino ossa umane.
Il direttore del Museo archeologico di Benahoarita, che ha studiato migliaia di resti ossei provenienti da tutte le Isole Canarie, ha riconosciuto che per una delle ossa ritrovate, gli archeologi non sono ancora in grado di determinarne l’origine, ma assicura che non è di nessuna specie vista nelle Isole.
Caamaño ha chiarito che gli studi effettuati nella grotta hanno confermato il potenziale della gola di Los Gomeros per la diffusione e la promozione del patrimonio archeologico di La Palma, rispondendo così alle aspettative di creazione di un parco archeologico nella zona, a vantaggio sia della cultura che dell’economia locale.
Michele Zanin