Questo mese l’arca del mistero torna a navigare verso l’isola di Fuerteventura per riportare una tradizione antica che collega Gerusalemme con le Canarie.
Fin dal quarto secolo dopo Cristo nella capitale di Israele si celebra un rituale sacro della religione ortodossa che termina sempre con un miracolo.
Nella chiesa del Santo Sepolcro ogni anno nel sabato di Pasqua il patriarca entra nella cripta con due candele spente e dell’olio santificato.
Dopo aver versato l’olio su una roccia, che si crede sia stata quella dove si posò il corpo di Cristo dopo essere stato tolto dalla croce, ed aver appoggiato ai lati le due candele, il clerico recita una serie di preghiere fino a quando dal centro della roccia appare una luce che incendia l’olio e le candele per poi continuare a diffondersi sotto forma di fuoco sacro, toccando il cuore di ogni persona presente.
In Europa questa tradizione viene trasmessa in epoca carolingia intorno all’anno 810 dai racconti dei monaci di ritorno dalla terra santa.
Questo evento mistico ha una controparte molto meno conosciuta nell’arcipelago delle Canarie nella chiesa di Madonna della Peña.
Tutto ebbe origine nel primo sabato di quaresima del 1698, quando il padre Francisco Antonio Moreno entrò nella chiesa per venerare la reliquia che lì viene custodita.
Dopo aver indossato gli abiti cerimoniali il religioso si avvicina all’altare con l’intenzione di accendere le candele che si trovavano intorno al reliquiario.
Assorto nella preparazione della cerimonia neppure si era accorto che una delle lampade a olio era spenta e totalmente vuota.
Per migliorare l’illuminazione il sacerdote chiede al sacrestano di recarsi al negozio prossimo alla chiesa e comprare il materiale necessario per accendere la lampada.
Trovandosi solo nella penombra inizia a recitare il Magnificant davanti alla statua della vergine.
Il sacrestano non riuscendo a trovare il materiale necessario nel negozio prova a chiedere aiuto ai fedeli del paese, ma senza successo.
Tornando sconsolato alla chiesa per dare le cattive notizie al prete inizia a vedere dalla porta una luce brillante provenire dall’interno.
Anche il sacerdote nel mezzo delle orazioni sente un forte calore provenire dalle vesti della statua e aprendo gli occhi si accorge di una luce così forte da obbligarlo a distogliere lo sguardo dalla figura sacra.
All’improvviso mentre i due erano stupefatti dal miracolo videro come un raggio di luce proiettarsi dalla statua fino alla piccola lampada vuota che, al venire colpita da questo straordinario fenomeno, immediatamente inizia a bruciare con una intensità indescrivibile.
La lampada rimase accesa un giorno intero senza che nessuno l’alimentasse e la luce fu così intensa da incuriosire una trentina di vicini, che si sentirono obbligati a recarsi nella chiesa per assistere al fenomeno miracoloso.
Senza voler togliere nulla all’evento miracoloso accaduto nella piccola chiesa di Fuerteventura, è corretto far conoscere ai lettori che eventi simili sono accaduti anche in altri luoghi del mondo sempre nella stessa data e sempre legato alla necessità di illuminare il luogo santo per le orazioni.
Loris Scroffernecher