I lavori tra l’area urbana di questo comune, nella parte superiore di Tenerife, e il nord dell’isola sono proseguiti durante la pandemia e comprendono il tunnel più grande delle Canarie e uno dei più grandi della Spagna.
Uno dei paesaggi più belli di Tenerife, quello che si può vedere dalla strada che da Santiago del Teide porta a Masca, non è più, né sarà più lo stesso.
Da lì, oltre al Teide e alla catena di vulcani dove si trovano le ultime eruzioni dell’isola, si vedrà una strada arteriosa tra il nord e il sud di Tenerife che delimiterà l’area urbana di questo comune sulla sua sponda occidentale, fino all’imbocco di quello che sarà il più grande tunnel delle Canarie e uno dei più grandi della Spagna, il tunnel di Erjos, lungo più di 5 chilometri, degli 11,3 chilometri che questo tratto avrà.
Mentre il confinamento era in atto, i lavori, iniziati alla fine dello scorso novembre, sono proseguiti e possiamo già vedere il suo impressionante percorso, che è stato mostrato in diverse immagini dal blog di contenuti ambientali “Foro Canario contra la Incineración”, alcune delle quali mostriamo.
La chiusura dell’anello stradale di Tenerife con questo tratto tra Santiago del Teide e il Tanque è stata una delle opere più richieste dal Cabildo e dai municipi della zona, oltre che dai grandi imprenditori.
Lo straordinario valore del paesaggio che attraversa ha costretto a seppellire quasi la metà del percorso, con alcuni tunnel da Guinness delle Canarie.
Il lavoro è svolto dalla Joint Venture costituita da FCC, El Silbo e Syocsa-Inarsa per 240,3 milioni.
La joint venture ha rilevato la costruzione dopo che è stato presentato un ricorso contro il primo offerente, parzialmente accolto dal Tribunale Amministrativo degli Appalti Pubblici.
Un’opera così gigantesca permetterà di realizzare in dieci minuti un viaggio per il quale attualmente se ne devono utilizzare almeno 25, attraverso una strada di montagna che ai suoi tempi è stata migliorata e ampliata, per il fatto che ha molte curve e sale di quota, il che costringe all’estrema cautela nei giorni di pioggia o di nebbia.
Il “Foro Canario contra la Incineración” critica il fatto che “nel momento più inopportuno abbiamo optato per il lavoro più costoso e quello che richiede meno manodopera” di fronte ad altre esigenze più urgenti, come l’istruzione e la salute.
Questo blog ambientalista veterano, nato come collettivo contro l’inceneritore di rifiuti e che ha difeso il riciclaggio come soluzione, si lamenta che nemmeno i partiti di sinistra con un discorso vicino a quello degli ecologisti che si opponevano a queste opere hanno opposto resistenza.
L’allora Commissione per l’assetto territoriale e l’ambiente delle Isole Canarie (Cotmac), nella sessione del 30 giugno 2014, ha deciso di prorogare la validità della dichiarazione di impatto ambientale del progetto per il tracciato della sottosezione dell’anello insulare El Tanque-Santiago del Teide, promosso dall’allora Ministero dei Lavori Pubblici e dei Trasporti del Governo delle Canarie, nei comuni di El Tanque, Los Silos e Santiago del Teide.
Diciannove condizioni sono state fissate in cambio di questa approvazione, al fine di rimediare ai danni all’ambiente e al patrimonio culturale causati da questo lavoro.
L’esecuzione della rotatoria 2 del collegamento di Santiago del Teide richiede misure precauzionali estreme, data la vicinanza di una popolazione della specie Himantoglossum metlesicianum, inclusa nel Catalogo delle Specie Minacciate delle Canarie, nella categoria “a rischio estinzione”.
Il progetto prevede un parco tra l’area urbana di Santiago del Teide per rigenerare gli habitat e le specie interessate dalla costruzione della strada.
Lo studio di impatto ambientale ritiene che la realizzazione dei tunnel non produrrà alcun effetto indiretto sui bacini di Erjos, che sono stati dichiarati Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli (ZEPA), in quanto i tunnel si troveranno tra i 150 e i 170 metri circa da questa zona umida.
Come misura di compensazione per questo progetto stradale, è incluso il ripristino ambientale di due cave situate a Santiago del Teide: una nella zona di Llanos de la Grama – a ovest dell’area urbana – e un’altra nella zona dell’Arena Grande, vicino a Montaña Bilma.
Il progetto ha un effetto speciale su alcune strade e sentieri tradizionali.
Per questo motivo, la dichiarazione d’impatto richiede che si conservino la struttura e le caratteristiche di questi vecchi sentieri, un caso particolare è il Camino Real tra Santiago del Teide e Arguayo -Pata Guanche- e le diramazioni di questo sentiero, in vari punti.
La Direzione Generale per l’Ambiente del Governo delle Canarie ha avvertito a suo tempo che il percorso si interseca con settori di habitat endemici.
Per ridurre al minimo questo impatto, gli habitat e le specie di interesse danneggiati dalla costruzione della strada saranno rigenerati, “cercando di ripristinare il più possibile le condizioni di potenziale naturalità nelle aree alterate, sfruttando, ove possibile, i tagli e gli argini risultanti dall’esecuzione dell’opera stessa”.
La Dichiarazione di Impatto Ambientale di questa sottosezione dell’Anello dell’Isola, approvata nel 2009 ed estesa nel 2014, includeva un’osservazione che gli abitanti di Santiago del Teide possono aver assunto: il rischio che, non essendo più un passaggio obbligato tra il Nord e il Sud, le imprese del paese restino senza clienti.
Il documento lo esprime in questo modo: “La costruzione del nuovo asse stradale potrebbe indurre condizioni socioeconomiche negative nei dintorni delle ex C-820 e C-822; quelle che sono sempre state chiamate strade generali sperimenteranno prevedibilmente un cambiamento funzionale in seguito al trasferimento del traffico verso il nuovo asse stradale, che presumibilmente ridurrà le intensità di traffico e il trasferimento dei potenziali utenti e richiedenti dei vari servizi situati nelle loro vicinanze”.
E si propone di offrire una compensazione e di “ridisegnare” il modello di sviluppo economico del territorio in modo che in futuro le vecchie strade siano percorsi “di interesse ambientale e turistico”.
(Foto e Traduzione da “Foro Canario contra la Incineración”)