La Fundación Neotrópico è la custode del centro di riferimento per il recupero della fauna esotica delle Isole Canarie, uno dei pochi del suo genere nel Paese, che è stato consegnato dal Comune nel 2014.
Evitano il termine zoo perché la loro funzione è agli antipodi di chi acquista animali da esposizione; nel loro caso, invece, si dedicano a fornire una casa alle specie esotiche sequestrate nei luoghi più improbabili.
Un solo esempio: Rolie, un primate che è stato confiscato a un bordello, dove è stato tenuto incatenato tutta la vita accanto alle piante in una vasca idromassaggio per dare un’immagine più tropicale dell’ambiente ed è stato malato da setticemia.
Le origini della Fondazione Neotrópico risalgono a vent’anni fa, quando Jaime de Urioste avviò l’embrione di questo centro su un terreno di proprietà del padre, a Mesa Mota.
Nel 2014, il Municipio ha dato loro circa 4.500 metri quadrati che servono come casa per oltre un migliaio di animali di quasi sessanta specie diverse.
Ora aspirano a farsi cedere dal Comune un terreno adiacente di undicimila metri quadrati, che unirebbe aule di laboratorio e giardini urbani in un impegno di divulgazione e formazione.
Anche il vecchio campo di calcio che si trovava a Barranco Grande, accanto al terreno ceduto alla Fondazione, ha assunto maggiore importanza.
Ora è affiancato da due passerelle che delimitano la Fondazione: da un lato la zona delle tartarughe marine e dall’altro le lucertole giganti.
Precedentemente ostracizzati dalla mancanza di sicurezza e di luce, sono ora in servizio anche con le telecamere di sicurezza.
La Fondazione è guidata da Jaime de Urioste, che guida un team di venticinque persone, tra cui cinque volontari.
Dopo la cessione del terreno nel 2014 e la gestione che è stata sviluppata sia per la preparazione del progetto che per i relativi permessi per il suo funzionamento, la Fondazione Neotrópico ha aperto la sua sede a Barranco Grande il 25 luglio 2017.
Jaime de Urioste non ha bisogno di mostrare il suo titolo di biologo per dimostrare la sua passione per il mondo animale.
Non solo conosce le strutture come il palmo della sua mano, ma è in grado di identificare ogni animale con il suo nome e ricorda anche come è arrivato al centro.
Appena entriamo nelle strutture Jaime ci segnala una palude attualmente in fase di impermeabilizzazione; i suoi abitanti, tre coccodrilli, si trovano ora in altre “paludi” in attesa del completamento dei lavori di miglioramento della loro casa e sono arrivati in questo centro per alleviare il sovraffollamento di uno zoo di Fuerteventura a cui appartenevano.
Accanto ci sono tre residenze di oltre seicento tartarughe, alcune con orecchie rosse e gialle; altre, nordamericane, e in un altro luogo, asiatiche e australiane; queste ultime possono essere vendute, il resto è proibito, avverte Jaime de Urioste.
Dall’altra parte della passeggiata, le tartarughe giganti di terra.
“Uno di loro è stato salvato quando, al buio, ha attraversato la strada principale di Agua Garcia, due anni fa”.
Jaime de Urioste ha anche ricordato il sequestro di altri esemplari in uno zoo che è stato chiuso a causa delle cattive condizioni in cui è stato trovato nel 2008.
Nel reparto dei primati, il presidente della Fondazione ha presentato due scimmie africane di uno zoo chiuso nel nord dell’isola: Imamu e Mike.
Il primo, un esemplare che aveva un’aspettativa di vita di vent’anni e che oggi supera i trenta, il che denota la qualità delle cure che riceve al centro.
Un altro dei privilegiati per la cura che riceve in questo centro di recupero della fauna esotica è Waldo, una scimmia cappuccina che è stata trovata correre tra La Matanza e La Victoria quando era scappata dai suoi proprietari… e dalla fondazione si ricorda che i privati non possono detenere questo tipo di esemplari.
In un angolo della passeggiata citata vive Coco, un ara che era di un’anziana signora perché non poteva più occuparsi di lei e che ha bisogno di un trattamento quasi personalizzato perché è cieca. Lei sa che ad un’estremità del trespolo trova protezione dal freddo e dal vento e all’altra estremità ha cibo e acqua.
Un altro protagonista della passeggiata dei primati di Neotrópico: Juanito, che è stato sequestrato da un circo dove lo tenevano sedato per fare le fotografie con i visitatori, un trattamento che gli ha lasciato delle conseguenze: odia la gente, dice De Orioste.
Tra i pappagalli grigi, c’è Moltrex, che è stato trovato in un bunker della Finca La Multa.
La frase che ripete ancora oggi “Esta mierda sí que es buena”.
Alla Fondazione si è congedato dal personale e ha fatto impazzire il cane che chiama: “Orco, vieni qui”.
Un altro dei luoghi unici della Fondazione, le strutture riservate ai rettili, dai diversi serpenti agli scorpioni – uno dei quali trovato nel bagaglio di una famiglia che ha viaggiato in Marocco – o alle lucertole; di queste ultime, tre dei 1.500 esemplari di Tenerife, di una specie unica al mondo, o il gioiello del patrimonio: l’area di quarantena di livello 3 della Biosecurity, un’area di scienza a sé stante.
Bina Bianchini