Il presidente del Cabildo, Pedro Martin, ha partecipato alla riunione di coordinamento del dispositivo nel comune con il sindaco della città, José Miguel Rodríguez Fraga, dove hanno dettagliato il progetto e il dispositivo di monitoraggio per questo sito di interesse scientifico (SIC) affinché non venga di nuovo occupato da capanne o tende illegali.
Martin spiega che “la linea di protezione non può più essere come in passato, pulire, sistemare e andare, perché sappiamo che di nuovo ci saranno persone senza scrupoli che parlano di vita naturale e di osservazione del mondo, ma finiscono per occupare uno spazio che appartiene a tutti noi e che finiscono per degradare”.
Il sindaco di Adeje ha detto che dal Consiglio comunale “ha già lanciato un progetto in cui 16 persone stanno lavorando nel monitoraggio dello spazio, e presto si aprirà un altro in cui un altro gruppo di lavoratori sarà inserito”.
L’obiettivo del Cabildo è quello di recuperare e rigenerare lo spazio e riportarlo allo stato più naturale possibile, e si stima che prima dell’estate il lavoro sarà completato.
Il restauro comprende la definizione e l’adattamento della rete di sentieri, l’eliminazione delle strade secondarie, la definizione e l’adattamento dei punti belvedere, la segnaletica, il posizionamento di pannelli informativi e tabelle interpretative, così come la continuazione del restauro delle aree degradate e l’eliminazione delle specie esotiche invasive.
Si sta già iniziando l’ultima fase del recupero-pulizia della zona di La Caleta poiché il progetto di restauro del Sito di Interesse Scientifico di La Caleta de Adeje sarà lanciato nella prima metà del 2021.
Ci deve essere la vigilanza ma ci deve essere anche un certo livello di cura, di manutenzione, di segnaletica e di intervento mirato non solo a proteggere ma a rimarcare che questo territorio è un territorio di tutti e un territorio protetto.
Da parte sua, il sindaco ha detto che “dal Consiglio comunale abbiamo previsto di aprire un programma di occupazione per la manutenzione dello spazio di un’area protetta unica del nostro comune nel sud dell’isola di Tenerife.
In questo momento abbiamo 16 persone che lavorano attraverso un programma di sorveglianza e consapevolezza che ha reso possibile che oggi dopo diversi mesi del primo spazio operativo è mantenuto,” ha detto Rodriguez Fraga, che ha aggiunto che “lavoriamo per pianificare azioni nel 2021, legate alla necessità di generare attività economica nella situazione in cui siamo, con la necessità di aprire percorsi per i lavori verdi.
Va ricordato che “nel corso del lavoro di sgombero che ha avuto luogo nel 2020 ha coinvolto più di un centinaio di persone di diverse istituzioni, Cabildo, Consiglio comunale di Adeje e forze di sicurezza dello Stato e corpi, oltre a tecnici Gesplan, e fino a questo momento è stato stabilito un programma speciale di sorveglianza da parte degli Agenti Ambientali del Cabildo assegnati alla zona sud e gli Agenti della Demarcazione Provinciale delle Coste” e ha aggiunto che “abbiamo anche restaurato la zona, rimuovendo enormi quantità di oggetti domestici che le persone che avevano accumulato”.
Cristiano Collina
