La storia del “Broeto” risale all’epoca del Medioevo, epoca in cui i poveri pescatori nativi della regione Veneto iniziarono a tramandare la tradizione di questa specialità culinaria che consiste in un intingolo denso che all’inizio della sua storia era a base di una sola qualità di pesce per poi diventare un piatto che condensa varie tipologie ittiche.
Vediamo insieme come preparare questa pietanza dalla tradizione così antica.
Per la zuppa:
1 kg di pesce misto composto da: coda di rospo, scorfano, San Pietro, gallinella di mare, orata, branzino, qualche cozza (peoci), 5/6 gamberoni.
1 carota
1 cipolla
1 sedano
prezzemolo q.b.
acqua q.b.
Per i crostini:
pane da bruschetta
olio extravergine d’oliva
sale q.b.
In una casseruola mettete a lessare insieme il pesce (tranne cozze e gamberi), la carota, il sedano e la cipolla fino a che raggiungeranno i 3/4 della cottura.
Una volta fatto ciò provvedete a spolpare il pesce e mettetelo in una pentola da brodo, dove avrete provveduto a preparare un soffritto a base di olio extra vergine, prezzemolo e sedano.
Aggiungete un po’ di acqua presa dalla lessatura e lasciate cuocere per mezz’ora a fuoco basso in modo che si venga a creare un brodo denso (qualcuno ci aggiunge un cucchiaio di passata di pomodoro, ma solo 1 cucchiaio!).
A fine cottura e quando il broeto si sarà addensato aggiungete le cozze e i gamberi sgusciati e senza interiori, in 3/4 minuti si cucineranno.
Potete abbinare a questo piatto dei crostini appositamente studiati per sposarsi alla perfezione con questo brodo di pesce, la loro preparazione sarà semplice e veloce.
Tagliate a fette spesse all’incirca 1 cm del pane da bruschetta e passatelo per qualche minuto in un tegame dove avrete preventivamente preparato un condimento a base di olio extra vergine di oliva e sale.
Infornate per 10 minuti i vostri crostini avendo cura di inserirli prima in un involucro di carta stagnola.
Servire la zuppa e e crostini ben caldi.
VINO DA ABBINARE: Un ottimo vino da abbinare a questo piatto è un Lugana DOC prodotto nella zona compresa tra Brescia e Verona.
Bina Bianchini