Anche questo mese il centro d’accoglienza d’immigranti de “Las Raíces” si è reso protagonista in seguito agli scontri continui e violenti tra clandestini.
Ad inizio mese la situazione è precipitata al punto di dover far intervenire quasi 50 poliziotti “Swat” per attenuare la situazione.
Se qualcosa risulta chiaro è che utilizzare pochissimi vigilanti per proteggere e contenere più di 1.500 ospiti del centro non è la miglior soluzione.
Dopo un’analisi sulle cause dello scontro si scopre che il problema di fondo consiste nell’aver concentrato immigranti marocchini con senegalesi.
Le due etnie sono state in guerra fino a pochi decenni fa e l’odio continua ad essere protagonista degli asti reciproci. Ovviamente al dover fare file per ricevere i pasti, come per accedere ai vari servizi, provoca un aumento delle tensioni tra i due gruppi e in questo modo si crea una miscela esplosiva che continua a provocare arresti e lesioni di varia importanza.
Anche nell’altro centro denominata “Las Canteras” la situazione risulta essere molto simile ed anche in questo caso la mancanza di mezzi e personale rendono molto difficile il compito della sicurezza privata.
Secondo dati ufficiali il 55% dell’immigrazione illegale arrivata in Spagna è entrata nel paese passando per Canaria e se l’unica soluzione che il governo ha dato consiste nell’ammucchiare tutti in 2 centri mentre si decide con tutta tranquillità il da farsi e di chi sia la responsabilità del rimpatrio di queste persone, tutto ciò comporta un aumento dello stress e delle violenze.
L’unica possibilità è che la ONU ed il governo Spagnolo finalmente passino da semplici accordi e promesse a provvedimenti pratici urgenti che possano risolvere la situazione e non rimanga tutto nella decisione iniziale di responsabilizzare l’impresa che ha la “gestione” dei centri per contrattare sicurezza privata ed imprese di pulizia per far fronte alla situazione ormai insostenibile.