Buon giorno a tutti, per passione mi occupo di una attività un po’ strana che si chiama gnomonica, un nome curioso per una attività della quale l’uomo si è sempre occupato, sentendone il bisogno e la necessità, la misurazione del tempo tramite l’ombra prodotta dai raggi solari proiettati da un ferro o una bacchetta detta gnomone sopra ad una superficie dove vengono praticate alcune linee che indicano solitamente le ore e le stagioni.
In pratica una meridiana od orologio solare è un piccolo specchio del cosmo il quale riproduce, incapace di mentire, i fenomeni che in esso avvengono.
Colui che si occupa di tale attività che possiamo bene definire multidisciplinare si chiama “gnomonista”.
Ho detto attività multidisciplinare perché la gnomonica esige per poter essere praticata alcune conoscenze di astronomia, trigonometria, ottica e matematica ed inoltre per la esecuzione pratica degli orologi solari servono conoscenze di pittura se l’orologio viene dipinto su di una parete, scultura se realizzato in granito.
Spesso mi avvalgo della collaborazione di vari artigiani per realizzare alcuni orologi in base a quello che desidera la committenza e alle effettive necessità del caso.
Fino agli inizi del 1800 veniva usato un tipo di indicazione oraria per noi oggi quasi incomprensibile ma assolutamente denso di fascino e per noi “moderni” di curiosità.
Non esistendo a quell’epoca viaggi veloci l’ora era essenzialmente locale e non doveva essere raffrontata con altri luoghi e persone distanti come oggi è possibile fare con i moderni mezzi di trasporto.
A quel tempo l’unica ora che importava era quella locale che regolava le attività lavorative e di allevamento e custodia delle greggi.
Oggi noi accettiamo con fiducia la convenzione dello scattare del nuovo giorno alla mezzanotte ma pensandoci bene noi facciamo un totale “atto di fede” in quanto non è possibile vedere lo scoccare della mezzanotte neppure uscendo all’aperto durante la notte.
A quel tempo si erano fissati l’inizio e la fine del giorno con il sorgere del Sole e col suo tramonto.
Venivano usate l’ora detta “Babilonica” che fissa l’inizio del giorno al sorger del Sole, dura 24 ore uguali e termina al sorgere successivo e l’ora detta “Italica” che pone l’inizio del nuovo giorno al tramonto del Sole, dura 24 ore e termina al successivo tramonto.
A ben pensare oggi siamo completamente disabituati ad osservare e a meravigliarci di fronte a quei maestosi fenomeni del Sorgere e del Tramontare della nostra Stella sull’orizzonte locale.
La luce elettrica e la moderna tecnologia permette a tutti noi di continuare le nostre attività anche al sopraggiungere del buio, un tempo non era affatto possibile come lo è oggi.
A ben pensare questi sistemi orari non sono affatto neppure oggi desueti o superati ma anzi l’uomo moderno può, secondo me, apprezzarli in chiave nuova ed organica.
Sulla base di queste considerazioni ho realizzato questa stele gnomonica posta all’ingresso di un prestigioso campeggio sulle sponde del lago di Mergozzo in provincia di Verbania.
La stele è costituita da due facce, una Est che mostra il numero di ore da cui è sorto il Sole e una Ovest che mostra le ore mancanti al tramonto del Sole.
Tale informazione è di facile e immediata fruibilità e permette di pianificare le attività all’aperto, specie quelle pomeridiane.
Oltre a queste informazioni la forma dell’eliodromo ossia della parte dove l’ombra giunge, realizzato in acciaio inox sabbiato per una buona lettura dell’ombra, fornisce anche l’informazione stagionale indicata dalle scritte Solstizio d’estate, Solstizio d’inverno ed Equinozi.
Nella parte superiore è presente un foro chiamato “interruttore solare” che permette di “vedere” il mezzogiorno solare vero ossia Sole esattamente al Cardinale Sud come istante brevissimo dove nel foro è presente solo ombra senza nessuno spicchio di luce.
Sulla parte inclinata di un angolo pari alla latitudine del luogo del manufatto è posto un tubo di collimazione che permette la collimazione nottetempo della Stella Polare, astro caro ai naviganti in quanto la sua altezza angolare sopra l’orizzonte consente di ottenere immediatamente la latitudine dell’osservatore.
Manufatti simili di grandi dimensioni costituiscono elemento di arredo sia pubblico, in piazze spiagge e luoghi d’interesse che privato, in prestigiosi giardini e sempre mostrano l’interesse scientifico e per l’ambiente terrestre ed astronomico dei committenti.
Tenerife e tutto l’arcipelago Canario sono un luogo importantissimo per l’astronomia è infatti posto all’isola di La Palma il più importante telescopio italiano, il Galileo.
Spero tanto con questo scritto di riuscire ad incuriosire un poco le persone verso gli orologi solari, oggetti antichi ma niente affatto “vecchi” e confesso a tutti di come il mio “sogno nel cassetto” sia riuscire a realizzare un manufatto monumentale proprio nell’isola di Tenerife, luogo che da sempre porto nel cuore ed amo moltissimo.
Ringrazio e saluto tutti gli Italiani a Tenerife per la lettura del mio scritto, a presto!
Rodolfo “Rudy” Piralla