Il Tribunale è d’accordo con l’azienda e ritiene che l’ordine di Costas non ha supporto giuridico, poiché il cambiamento del confine non comporta la sospensione automatica delle autorizzazioni precedenti.
L’Alta Corte di Giustizia di Santa Cruz de Tenerife (TSJC) ha accolto il ricorso amministrativo controverso presentato dalla società Viqueira e revoca l’ufficio del 13 giugno 2019 emesso dal Servizio Provinciale Costiero di Tenerife che imponeva l’interruzione dei lavori del progetto alberghiero che si sviluppa nell’urbanizzazione Sotavento (Granadilla de Abona).
Il Tribunale è d’accordo con l’azienda e considera che l’ordine di Costa non ha supporto giuridico, dato che il cambiamento del confine non comporta l’automatica sospensione delle autorizzazioni precedenti.
La società, ha sostenuto fin dall’inizio che l’accordo per avviare una procedura di revisione della demarcazione del dominio pubblico marittimo-terrestre non implica come effetto ex lege la sospensione delle opere coperte da licenze già concesse, come hanno difeso l’amministrazione statale e l’isola.
Così, indica che la Corte ha accolto pienamente i motivi giuridici esposti nella causa, concludendo che l’ordine ufficiale emesso dal Servizio Provinciale delle Coste costituisce un’azione di fatto dell’Amministrazione, priva di qualsiasi supporto giuridico ed emessa da un organo manifestamente incompetente, specificando che, come è stato affermato da Viqueira, la revisione della demarcazione del dominio pubblico marittimo-terrestre nella zona che interessa l’hotel, non ha comportato la sospensione automatica delle autorizzazioni fisse concesse in precedenza.
Pertanto, dichiara la nullità totale dell’ufficio del 13 giugno 2019, ai sensi dei paragrafi b) ed e) della legge 39/2015, del 1° ottobre, del procedimento amministrativo comune delle pubbliche amministrazioni (LPACAP) e condanna l’Amministrazione convenuta alle spese, senza limiti.
Secondo l’impresa, si conferma ciò che difende dall’inizio di questo conflitto ed è l’impossibilità di sospendere i lavori dell’hotel o impedire l’esecuzione del progetto, nella misura in cui le opere hanno tutte le autorizzazioni e licenze obbligatorie necessarie per la sua esecuzione, ottenute in conformità con la delimitazione dei confini in vigore all’epoca, approvata nel 2002, e prima che fosse avviata la sua revisione.
Di fronte a questa situazione, l’impresa di costruzioni dichiara la sua “ferma intenzione” di continuare con l’esecuzione del progetto dell’hotel a cinque stelle, che rispetta rigorosamente tutte le norme applicabili, come dimostra il fatto che ha tutti i permessi obbligatori dai vari enti coinvolti, rilasciati nel cuore di procedure che hanno rispettato scrupolosamente ogni singolo requisito legale.
Inoltre, dice che chiederà alle amministrazioni competenti e alle autorità responsabili tutti i danni che il “blocco manifestamente illegale” dei lavori gli ha causato.
“Come non può essere altrimenti, la sentenza rafforza la piena fiducia di Viqueira nei tribunali di giustizia, che sono venuti a concedergli la protezione dei suoi diritti che ha richiesto davanti alle diverse amministrazioni pubbliche e che queste, in modo manifestamente illegale, lo hanno respinto, rispondendo alle minacce e alla coercizione degli oppositori del progetto anche se non hanno alcuna protezione giuridica, ai quali continuerà a rivolgersi per difendere l’esecuzione del progetto alberghiero”, dice il comunicato.