“Synsepalum dulcificum Daniell” è una pianta della famiglia delle Sapotaceae originaria dell’Africa occidentale.
Questo è uno dei frutti più curiosi e “magici” che esista.
La sua caratteristica principale è che, se lo mangi, qualsiasi cosa assaggi dopo avrà un sapore dolce.
Un caffè senza zucchero, vi sembrerà zuccherato, come una fetta di limone l’avvertirete dolcissima.
Sembra che contenga una sostanza chiamata appunto “miracolina”, che è diventata un sostituto dello zucchero per i diabetici.
È una bacca rossa oblunga, grande come un acino d’uva e che ha la proprietà di rendere dolci i cibi amari, aspri o comunque con pH acido consumati fino a 60/90 minuti dopo la sua assunzione.
Questo perché la bacca contiene una glicoproteina che si attacca ai recettori del dolce sulla lingua.
In condizioni neutre, né acide né alcaline, la miracolina sopprime l’attivazione delle gemme gustative ma se l’ambiente diventa acido la miracolina attira a sé ioni “sovraccaricando” i recettori stessi, attivandoli e facendogli inviare segnali di sapore dolce.
È utilizzata da 20 anni in Giappone ma vietata negli USA e non autorizzata in Europa (come per molto tempo lo è stata la Stevia), dunque è stata vietata ma per motivi che risultano poco chiari.
Si legge di sospetti che ci siano state pressioni dalla potente industria zuccheriera.
O peggio: fanno notare che mentre vietava la miracolina, il FDA (Food and Drugs Administration) stava per autorizzare la vendita dell’aspartame, il dolcificante chimico prodotto dal colosso farmaceutico Searle: un business da miliardi di dollari.
Anna Catalani