Una recente lettura dei criteri da parte dell’ispettorato dell’Agenzia di Stato mette in pericolo gli investimenti nell’industria audiovisiva e nella I+D+i nell’arcipelago.
Recentemente, l’ispezione dell’Agenzia Statale dell’Amministrazione Fiscale delle Isole Canarie, discostandosi dai criteri seguiti dai loro omologhi nella Penisola, e dalla stessa Direzione Generale delle Imposte (DGT), ha preso una “piega inaspettata, senza alcuna spiegazione, e senza alcuna base giuridica o fiscale”.
Decisione che annulla completamente l’attrattiva fiscale degli investimenti in cinema e I+D+i nelle Isole Canarie, con il conseguente pericolo per questi settori nelle Isole, che negli ultimi anni hanno vissuto un boom.
Ora, secondo fonti del settore audiovisivo, l’Amministrazione Fiscale comprende che le imputazioni fatte dal Gruppo d’Interesse Economico (AIE) non devono essere considerate un reddito generale, come espressamente indicato nella Legge sull’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, ma piuttosto una specie di reddito da capitale mobile che, in ogni caso, impedisce l’applicazione degli incentivi di cui hanno diritto questi settori.
Nel 2009, il Parlamento regionale ha deciso che le Isole Canarie dovevano impegnarsi per la crescita e la diversificazione della loro economia attraverso attività compatibili con il turismo e il rispetto dell’ambiente, fornendo un valore aggiunto; e l’industria audiovisiva è stata considerata strategica nelle Isole per raggiungere questo obiettivo.
Da allora, e con maggiore incidenza negli ultimi cinque anni, il cinema è riuscito a decollare nell’Arcipelago, che è diventato il set ideale per produzioni audiovisive internazionali e nazionali di alto livello.
Titoli come Star Wars, Wonder Woman, Eternals, Mamá o Papá, Hierro, Pocoyó, Hasta que la boda nos separe e artisti come Brad Pitt, Jennifer Lopez, Angelina Jolie, George Clooney e Paco León hanno scelto le Isole Canarie per sviluppare produzioni di grande successo.
I produttori di questi titoli scelgono le Isole come destinazione dei loro investimenti economici, invece di portare questo esborso in altri territori, grazie al Regime Economico e Fiscale (REF), che, come altri incentivi, è in fase di revisione da parte dell’Agenzia Statale di Amministrazione Fiscale.
Tuttavia, negli ultimi anni, le interpretazioni restrittive dell’Agenzia di Stato hanno causato diversi freni al settore, al punto che gli studios americani hanno dovuto ritardare e sospendere alcuni progetti nelle isole fino a quando non avranno un quadro di piena certezza giuridica.
In questo senso, il settore audiovisivo ha chiesto all’AEAT un quadro interpretativo chiaro e sicuro, senza cambiamenti di criteri o invenzioni di requisiti che ostacolerebbero gli investimenti nelle isole.
Tuttavia, questo non è stato il caso, e l’industria audiovisiva è ancora una volta in attesa dell’interpretazione dell’Agenzia.
È chiaro che qualsiasi progetto di investimento in qualsiasi settore di attività economica cerca di ottenere un ritorno economico, finanziario e fiscale, generando allo stesso tempo una ricchezza significativa nel settore a cui è diretto.
I progetti d’investimento nel settore cinematografico, così come nella ricerca, sviluppo e innovazione (I+D+i), sono solitamente articolati attraverso la creazione di strutture di Gruppo d’Interesse Economico (AIE), al fine di ottenere l’applicazione di determinati incentivi fiscali, con la conseguente creazione di ricchezza in questi settori nelle Isole Canarie e una significativa generazione di occupazione diretta e indiretta nelle isole.
La figura dell’AIE è inclusa nella stessa legge sull’imposta sulle società e, a causa del loro regime fiscale, l’imputazione dei risultati dell’AIE è inclusa nel reddito generale dell’IRPF.
Finora, questa imputazione non ha dato luogo ad alcun contenzioso.
Inoltre, ci sono consultazioni della DGT che riflettono chiaramente questo criterio.
Tuttavia, e questa è la cosa più sorprendente, l’ispezione dell’AEAT delle Canarie contraddice ora la DGT e la stessa legge sull’imposta sul reddito delle persone fisiche per capire che le imputazioni fatte dai gruppi di film e di I+D devono essere incluse nella base imponibile del risparmio invece che nel reddito generale, contraddicendo anche i criteri precedenti.
Sottolineano che “la gravissima conseguenza di questo inatteso criterio è quella di impedire ai membri dei raggruppamenti di poter applicare normalmente i crediti d’imposta che il Raggruppamento Film o I+D+i ha loro imputato, in quanto, normalmente, i contribuenti hanno redditi da risparmio inesistenti o molto limitati, a differenza dei redditi generali dell’IRPF”.
Questo criterio “ingiustificato” dell’Ispettorato dell’Agenzia Statale di Amministrazione Fiscale applicato solo nelle Isole mostra, secondo il settore, “un’azione malevola per la sua prevista applicazione retroattiva e senza preavviso agli investitori, con il conseguente inganno nelle aspettative fiscali”, e cerca di “rendere impossibile che le produzioni audiovisive realizzate nelle Isole Canarie possano usufruire degli incentivi fiscali, così come che le entità generatrici di I+D+i stabilite nell’Arcipelago godano degli incentivi che la normativa riferisce loro”.
Franco Leonardi