Il settore della caccia, rappresentato attraverso la Federazione Spagnola della Caccia, ha chiesto ieri nelle strade della capitale di Tenerife, come è successo in diverse città della Spagna, il ritiro del progetto di legge per la protezione, i diritti e il benessere degli animali e la fine delle politiche anti-caccia portate avanti dal governo centrale.
La manifestazione del mondo rurale e della caccia a Santa Cruz è iniziata alle 11.00 presso la Fiera e si è conclusa nella Plaza de España di fronte al Cabildo, dove a mezzogiorno è stato letto un manifesto che illustrava le conseguenze del progetto di legge per il mondo rurale e gli allevatori di cani di tutte le razze.
Il progetto di legge è attualmente in fase di informazione pubblica e significherà quasi la fine della caccia, dice il settore, soprattutto per gli appassionati di caccia con i cani, in quanto prevede il divieto di allevamento e vendita tra individui, la sterilizzazione obbligatoria, la restrizione del trasporto di più di cinque animali o il divieto di caccia con i cani fino a quando non hanno più di 18 mesi.
Il presidente della Federazione di caccia di Tenerife, Antonio Porras, ha detto che fino a venti articoli dovrebbero essere modificati.
Assicura che “non hanno né capo né coda, non si capisce perché dobbiamo sterilizzare i nostri cani, perché non solo metterebbe fine alla caccia, ma anche alle razze autoctone come il bardino majorero, il pastor herreño, la presa o il dogo canario, il pastor garafiano o il bodeguero ratonero palmero”, disse.
Ha anche sottolineato la sua opposizione al fatto che un cane non può essere usato per la caccia fino a 18 mesi e deve essere ritirato a sette anni, o che un equino può essere usato solo per lavorare o passeggiare dai quattro ai 23 anni, e che, a partire dai sette anni, deve essere sottoposto a un controllo veterinario.
Inoltre, i furetti dovrebbero essere considerati come animali domestici come cani e gatti.
“Non sanno quanto male ti può fare un furetto in casa”, disse Porras ironicamente.
Per il presidente della Federazione di caccia di Tenerife, “questa legge non fa altro che confondere ulteriormente la situazione” e ha ricordato che non favorisce nemmeno gli interessi di coloro che sono considerati amanti degli animali o veterinari.
Era comunque favorevole ad articoli come il censimento degli animali nei municipi e la penalizzazione del loro abbandono, anche se considerava eccessiva una multa fino a 600.000 euro per “maltrattamento di animali con gravi conseguenze”.