Lo scorso dicembre il Governo ha approvato il Disegno di Legge denominato Fomento del Ecosistema de las Empresas Emergentes (più comunemente chiamato “Ley Startup”), inquadrato nel Plan de Recuperación, Transformación y Resiliencia varato nell’aprile 2021.
Il provvedimento, nato con l’obiettivo di sostenere l’imprenditorialità, migliorare l’occupazione e attrarre talenti, è ancora in fase di approvazione parlamentare e si prevede che l’iter burocratico possa essere completato entro la metà del 2022.
Quali sono in concreto i principali obiettivi del suddetto progetto di Legge?
Innanzitutto stabilire le condizioni che le imprese emergenti devono soddisfare per essere considerate tali e conseguentemente poter usufruire dei vantaggi previsti dalla norma.
Le aziende devono essere di nuova costituzione o avere meno di cinque anni (sette nel caso di aziende biotecnologiche, energetiche, industriali o appartenenti ad un settore ritenuto strategico) o aver sviluppato una tecnologia propria progettata interamente in Spagna.
Inoltre, devono essere indipendenti da altre società, non quotate in borsa e non superare un fatturato annuo di cinque milioni di euro.
Devono, infine, passare il filtro dell’ENISA (Empresa Nacional de Innovación) che certificherà il carattere innovativo dell’impresa.
In secondo luogo semplificare le procedure amministrative in modo che la creazione di questo tipo di società così come l’investimento nel loro potenziale sia più semplice e flessibile.
Sarà possibile costituire queste società per via telematica, senza spese notarili o di registro e l’erogazione dei benefici previsti dalla Legge sarà gestita da un Ente creato a questo scopo, la citata ENISA.
Inoltre, si prevede che per gli stranieri che decidano di avvalersi di questa Legge non sarà necessario ottenere precedentemente il NIE (numero di identificazione straniero) ma sarà sufficiente il rilascio del NIF (numero di identificazione fiscale).
In terzo luogo favorire l’assunzione di personale altamente qualificato.
I cosiddetti “nomadi digitali”, cioè imprenditori e telelavoratori che lavorano in forma remota per aziende estere trovandosi in territorio spagnolo o lavorano per aziende nazionali trovandosi all’estero, avranno la possibilità di usufruire del RTE (régimen tributario especial) e di pagare l’imposta sul reddito per non residenti.
Vengono poi allentati i requisiti generali per consentire l’accesso a questo regime ai soggetti di nazionalità spagnola precedentemente residenti all’estero: dovranno dimostrare di aver risieduto altrove per cinque anni invece che dieci. Parimenti, l’obbligo di doppia contribuzione alla Seguridad Social previsto in caso di attività multiple (cioè per quelle persone che decidono imprendere ma che allo stesso tempo continuano a lavorare come dipendenti in un’altra attività) viene eliminato per tre anni.
Infine incoraggiare gli investimenti nazionali ed esteri in società emergenti attraverso nuove agevolazioni fiscali.
Il principale vantaggio fiscale che si vuole mettere in atto è la riduzione dell’imposta sul reddito dei non residenti e dell’imposta sulle società (dal 25 al 15% per 4 anni).
Il Governo consentirà che le startup possano differire il pagamento delle imposte senza obbligo di frazionamento, senza interessi moratori (per 6 mesi) e senza la necessità di presentare alcun tipo di garanzia (per 12 mesi).
Il differimento del debito d’imposta relativo all’Imposta sulle Società o dell’Imposta sul Reddito dei Non Residenti sarà consentito nei primi due anni successivi all’anno in cui la base imponibile risulta positiva.
In aggiunta la Legge eleva la base massima di detrazione per gli investimenti in imprese di nuova costituzione da 60.000 a 100.000 euro annui.
Il tipo di detrazione va dal 30 al 50% e si allunga il periodo che considera una società di recente costituzione.
Gli incentivi fiscali per le startup, gli investitori e i lavoratori includono anche un trattamento più favorevole della remunerazione delle stock option da parte dell’UE.
Tale forma di remunerazione consiste nell’offrire la possibilità ad amministratori o dipendenti di ottenere azioni della società presso la quale lavorano ad un prezzo precedentemente fissato, normalmente inferiore al prezzo di mercato.
La loro esenzione fiscale viene aumentata da 12.000 a 50.000 euro all’anno, oltre a ritardarne la tassazione nel momento in cui diventano liquide, sia con la vendita delle azioni che con la quotazione in borsa della società.
Nonostante questa legge rappresenti un miglioramento per l’ambiente imprenditoriale, alcuni esperti sottolineano che ci sono molte startup che potrebbero comunque essere escluse da questa opportunità.
Fattori come la limitazione del fatturato o la possibilità di presentare un massimo di tre progetti può tagliare fuori idee che invece varrebbe la pena fomentare.
Staremo vedere se gli eventuali emendamenti presentati porranno rimedio alle lacune attualmente riscontrate.
Avv. Elena Oldani
Fonti:
www. planderecuperacion.gob.es
21/000081 Proyecto de Ley de fomento del ecosistema de las empresas emergentes – BOLETÍN OFICIAL DE LAS CORTES GENERALES